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Venerdì 29 marzo 2024

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Quattro azioni per tornare in classe in sicurezza

Screening preventivo per docenti e personale Ata, screening a rotazione e su piccoli gruppi per gli alunni delle seconde e terze medie, rafforzamento dei Sisp e piani territoriali nel progetto regionale "Scuola Sicura"

La Guida - Quattro azioni per tornare in classe in sicurezza

Presentazione progetto "Scuola Sicura"

Torino – Screening preventivo per docenti e personale Ata, screening “modulare su cluster” per gli studenti delle classi seconde e terze medie, progetti territoriali personalizzati e rafforzamento dei Sisp (Servizi di igiene e sanità pubblica) con percorsi dedicati al mondo della scuola. Sono questi i quattro pilastri sui quali si fonda il progetto “Scuola Sicura”, presentato questa mattina, mercoledì 30 dicembre, nel corso di una conferenza stampa che ha visto la partecipazione dell’assessore regionale all’Istruzione Elena Chiorino, del dr. Pietro Presti, consulente della presidenza della Regione e del prof. Giuseppe Costa, membro del pool di epidemiologi dell’Unità di crisi regionale.

Obiettivi finali del piano illustrato, per il quale è previsto un impegno di spesa di 7 milioni di euro, sono, da un lato, il rientro a scuola degli utenti nelle condizioni di maggior sicurezza possibile, dall’altro la frequenza delle lezioni in presenza fino alla fine dell’anno scolastico, senza più interruzioni.

Allo scopo, dal 4 gennaio al 31 marzo (come prima previsione), docenti e personale Ata di tutte le scuole di ogni ordine e grado (servizi educativi per l’infanzia, scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo e di secondo grado, comprese le scuole paritarie e le agenzie formative) potranno, tramite il medico di base, prenotare il tampone con corsie appositamente dedicate al mondo della scuola. Per i docenti non residenti in Piemonte è previsto un percorso riservato tramite il Sisp.
Questa operazione di screening preventivo, che sarà su base volontaria, interesserà un bacino di 83.000 persone e contemplerà l’esecuzione del tampone rapido per individuare precocemente le positività al Covid-19, cui seguirà, in caso di esito positivo, l’effettuazione del tampone molecolare.

Per quanto attiene gli studenti, invece, l’attenzione si concentrerà sugli allievi delle classi seconde e terze medie, protagonisti, insieme ai compagni delle superiori, della forte ripresa dei contagi verificatasi in questa seconda ondata epidemiologica e, nel contempo, fascia più vulnerabile per quanto attiene lo sviluppo educativo e la didattica. Per questa popolazione di circa 75.000 alunni è stato ideato uno “screening modulare su cluster”, ossia a rotazione e su piccoli gruppi. Ogni settimana si chiederà al 25% di studenti di ciascuna classe, cioè ad un quarto della stessa, di recarsi, accompagnati dai genitori, presso uno dei 70 hot spot presenti sul territorio regionale per sottoporsi a tampone. In pratica, si inviteranno le famiglie a portare il proprio figlio una volta al mese a fare il test nei presidi deputati.
Fondamentale sarà, quindi, la collaborazione dei genitori, per un’adesione all’iniziativa che si stima sarà del 70% della popolazione interessata e che sarà raccolta dai referenti Covid della scuola.
Obiettivo primario di questo progetto sperimentale, unico in Italia, sarà monitorare la diffusione del contagio in seno alla scuola secondaria di primo grado e quindi contenerlo all’interno di queste classi, nelle quali la didattica in presenza viene riconosciuta come fondamentale.

Terza azione del piano “Scuola Sicura” sarà, con una strategia adattiva, consentire l’attivazione, da parte di Comuni e province, di progetti territoriali specifici volti a rafforzare il tracciamento, la prevenzione ed il contenimento del contagio da Covid-19 a livello scolastico.

Infine, quarta azione sarà il potenziamento dei Sisp e del contact tracing in ambito scolastico, affinché dalla ripartenza delle lezioni nel 2021 ci sia una maggiore attenzione ed una presa in carico tempestiva per preservare il più possibile la didattica in presenza.

Alla stesura del progetto hanno collaborato, oltre agli assessorati regionali interessati (Istruzione, Sanità e Ricerca), il gruppo di epidemiologi della Regione Piemonte, i sindacati dei medici e della scuola, nonché i rispettivi ordini professionali.

 

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