Cuneo – Nell’ultima legge di bilancio del governo Meloni si prevede la cancellazione per il 2023 del contributo sociale affitti e del fondo per la morosità incolpevole. Nonostante si trattasse di misure non strutturali, hanno costituito negli ultimi anni uno strumento utile per alleviare il disagio abitativo di molte famiglie, impedendo o ritardando gli sfratti, fino a consentire ai nuclei familiari in difficoltà di trovare un’altra sistemazione abitativa e ponendo rimedio a situazioni di emergenza.
La questione è sbarcata anche in Consiglio comunale, con un ordine del giorno proposto dai consiglieri dei Beni Comuni insieme a Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia) e poi approvato quasi all’unanimità, con soli quattro voti contrari.
Secondo gli ultimi dati dell’Istat sulla povertà, in Italia ci sono oltre 900 mila famiglie in affitto in condizione di povertà assoluta, che equivalgono al 45% delle famiglie in affitto. Su queste pendono circa 150 mila sfratti esecutivi, di cui il 90% per morosità. L’ordine del giorno approvato chiede alla sindaca e alla Giunta di intervenire, anche attraverso l’Anci, presso il governo perché venga reintegrata e aumentata adeguatamente la dotazione finanziaria degli aiuti sociali per l’affitto e dei fondi per la morosità incolpevole e perché la legge di bilancio venga modificata riservando la possibilità dei proprietari di avvalersi della “cedolare secca” solo a fronte di canoni concordati e sostenibili.
Emendata invece, su proposta di Erio Ambrosino (Pd), la richiesta di aumentare l’aliquota Imu ai proprietari di alloggi sfitti, dal momento che tale aliquota è già quella massima applicabile.
“I dati su questo fronte sono davvero preoccupanti – ha detto Nello Fierro – Questi tagli di contributi sono allarmanti. La sensazione è che si stia portando avanti un travaso delle risorse da aspetti più sociali e solidaristici a interessi diversi, più economici. Il problema del diritto all’abitare che non è ancora garantito a troppe persone”.
Sul fronte opposto la consigliera di Fratelli d’Italia, Noemi Mallone: “Il governo ha fatto la scelta di aiutare le categorie in difficoltà in base all’Isee. I nostri bonus sono differenti dalle vecchie misure, uno ad esempio è il bonus patente, con 25 milioni stanziati per i giovani tra i 18 e i 25 anni che vogliano conseguire la patente per poi immettersi nel mondo del lavoro come autotrasportatori. La nostra politica non è assistenzialista, ma di creazione di posti di lavoro”.
Le ha risposto Erio Ambrosino: “I fondi per il contributo affitto e morosità incolpevole erano gli unici due strumenti che consentivano a migliaia di famiglie di evitare lo sfratto, ed erano comunque insufficienti. Se non verranno ripristinati, specialmente in un momento così difficile, gli effetti si vedranno di qui a poco e saranno davvero pesanti. Il problema è che andrebbero previsti interventi strutturali. Lavoro nel sociale da 40 anni e le assicuro che ci sono persone che non riescono a collocarsi nel mondo del lavoro”.
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