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Giovedì 25 aprile 2024

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A processo per vendita di prodotti industriali con segni contraffatti

Nel 2019 a Roccavione due uomini napoletani avevano cercato di vendere dei generatori cui erano state cambiate le targhette della marca

La Guida - A processo per vendita di prodotti industriali con segni contraffatti

Roccavione – Avevano notato l’uomo lavorare a bordo strada davanti alla propria ditta artigianale e scesi dall’auto gli chiesero se voleva comprare due generatori di corrente a metà prezzo; su quei due generatori erano però state cambiate le targhette della marca, Mosatec Italy 9000 al posto dell’originaria Recoilt MH 2500 e così C.V. e M.C., entrambi nati a Napoli, sono stati processati per vendita di prodotti industriali con segni contraffatti. A segnalare i due uomini che si aggiravano per Roccavione a bordo di una Nissan bianca il 25 gennaio del 2019 fu proprio il titolare della ditta artigiana che non solo non acquistò nulla dai due, ma subito dopo che si furono allontanati chiamò i Carabinieri, “ passavano di lì in auto e mi sembrò strano che si fermassero in quel modo per vendere dei generatori; io rifiutai, ma loro insistettero un po’, dissero che me li avrebbero dati a metà prezzo, ma quando si allontanarono segnalai l’auto ai Carabinieri”, ha raccontato in aula l’uomo. Poco dopo infatti i due furono fermati dai Carabinieri che vollero vedere il contenuto del portabagagli: all’interno  c’erano i due generatori e tre trolley contenenti ciascuno 187 pezzi di chiavi inglesi ed utensili vari che, a differenza dei due generatori, riportavano l’etichetta originaria. Ai militari i due mostrarono la fattura dell’azienda da cui erano stati comprati gli attrezzi  e fu proprio grazie a quel documento commerciale che i militari notarono la contraffazione sui due generatori. Per l’accusa i due imputati, entrambi gravati da recidiva specifica, erano effettivamente i responsabili del resto contestato e per loro è stata chiesta la condanna a 9 mesi di reclusione e 2000 euro di multa, condanna contestata dalla difesa che ha sottolineato le incongruenze del racconto del testimone e che considerato il delitto solo tentato, ha chiesto l’assoluzione per i due. Richiesta non accolta dal giudice che ha condannato i due imputati per le vendita dei generatori a 6 mesi di reclusione e 1500 euro di multa.

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