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Venerdì 29 marzo 2024

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Sorpasso a destra, clacson e minacce con l’accetta: condannato

Si è concluso con un anno di reclusione e 2.000 euro di multa il processo a un uomo per un episodio avvenuto nell'ottobre 2021 sulla Est-Ovest

La Guida - Sorpasso a destra, clacson e minacce con l’accetta: condannato

Cuneo – Bloccato sulla propria auto e minacciato con un’accetta solo perché aveva osato riprendere l’automobilista che lo aveva superato da destra. Con l’accusa di minaccia e violenza privata è stato rinviato a giudizio al tribunale di Cuneo K. R., 38enne albanese, che nel periodo in cui si verificò il fatto era stato messo in prova ai servizi sociali come misura alternativa al carcere. Il 2 ottobre 2021 la vittima della minaccia e della violenza privata stava percorrendo la Est Ovest verso Confreria. Alla fine del viadotto aveva imboccato il tunnel e in quel frangente si accorse del veicolo che lo seguiva: “Procedeva in malo modo, a zig zag, facendo manovre pericolose. Quando sono uscito dal tunnel, alla rotonda dovevo girare a destra ma quell’auto mi ha sorpassato da destra. Ho dato un colpo di clacson e lui mi ha tagliato la strada e si è fermato, impedendomi di andare via”. Sceso dall’auto, l’imputato aprì lo sportello del passeggero dell’altra vettura urlando insulti e minacce al povero malcapitato. Non soddisfatto prese dal portabagagli un’accetta e con questa mimò il gesto di rompere il finestrino dell’auto, poi se ne andò. Nonostante l’attimo di paura il giovane prese nota della targa e con questa di recò dai Carabinieri per denunciare. L’auto apparteneva al cugino di K. R. e, grazie al fascicolo fotografico realizzato dai militari, il ragazzo riconobbe l’uomo che lo aveva minacciato. Sotto casa di K. R. i Carabinieri trovarono la station wagon parcheggiata; fu lui stesso a consegnare ai militari l’accetta. Nella sua arringa il pubblico ministero Gianluigi Datta ha sottolineato i minuti di terrore vissuti dalla vittima, prima bloccato con la propria auto e poi minacciato con l’accetta da un uomo già gravato da una recidiva specifica infraquinquennale; per questo ne ha chiesto la condanna a un anno e sei mesi di reclusione. Richiesta di condanna a cui si è associata la parte civile, chiedendo anche un risarcimento di 2.500 euro. Secondo la difesa, invece, dalla ricostruzione della parte offesa non era stato provato con certezza che l’auto dell’imputato gli avesse tagliato la strada impedendogli di allontanarsi e per questo motivo ne ha chiesto l’assoluzione. Il giudice ha però accolto la ricostruzione dell’accusa e ha condannato l’imputato a un anno di reclusione e 2.000 euro di multa.

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