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Giovedì 28 marzo 2024

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Quattro mani per elaborare elementi naturali in arte

Cristina Bollano e Paolo Peano compagnmi di vita e compagni di arte

La Guida - Quattro mani per elaborare elementi naturali in arte

Cristina Bollano e Paolo Peano, sono nati entrambi nel 1955: Cristina a Torino da famiglia di origini cuneese e Paolo a Cuneo. Dopo il Liceo Classico Silvio Pellico di Cuneo e la laurea al Politecnico di Torino, affiancano all’attività di architetti una viva passione per il disegno, la pittura e le attività artistiche. Bollano si occupa di progettazione architettonica e fotografia, realizzando alcuni servizi e mostre per il Comune di Cuneo. Un periodo di lavoro a Parigi nel 1984 rinnova la passione, oltre che per l’architettura e il design, per la pittura e l’arte plastica. Peano lavora per due anni in Burundi come responsabile del Centro di Formazione Ceramica della Scuola d’Arte di Gitega e come progettista di edifici per la scuola e l’artigianato. Tornato in Italia, insegna Storia dell’Arte a Mondovì e poi parte per il Senegal dove per due anni progetta e realizza edifici per la sanità e la scuola. Dal 1989 lavorano insieme ed eseguono allestimenti di spazi museali e mostre e progettazioni di nuovi spazi architettonici e scenografie per fiere. Collaborano con la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Torino a ricerche sul patrimonio edilizio e con il Comune di Cuneo a indagini sul Novecento per pubblicazioni, tra cui Novecento a Cuneo. Studi sull’ottavo secolo della città. Loro è la progettazione del Museo della Civiltà della Segale di Sant’Anna di Valdieri. Nel museo sono state utilizzate, accanto ad attrezzature manuali di elementare dinamicità e divertenti da muovere, moderni supporti multimediali proprio per esprimere non solo attraverso i materiali e le forme, ma attraverso le stesse strutture museali, l’incontro fra presente e passato, fra valori e realtà di ieri e di oggi. I materiali tradizionali (legno e paglia di segale) e contemporanei, lavorati con linee e forme semplici e attuali, interpretano le chances della “montagna” di collaborare con contesti di vita urbanizzati, affiancandosi a questi per individuare una possibile via di forza e di semplicità.
Il lavoro, i viaggi in Africa e in Oriente sono d’ispirazione a una serie di lavori coi pastelli a cera, collage, grandi trame reticolari policrome che prendono forma nel periodo degli anni Ottanta e Novanta. Il dialogo con gli elementi naturali sfocia poi in un gruppo di composizioni e installazioni, presentate in collettive, nelle quali forme colorate o nuovi germogli intervengono su pagine di legni consunti o su telai di rami secchi esprimendo il corso ciclico della natura, fatto di scomparse e rinascite.
“Con la loro opera strutturata in modo aniconico e ‘polisemico’, – scrive Enrico Perotto presentando le oepre che erano state esposte al Castello di Casotto epr Grandarte Help 2022 – ultimamente hanno voluto affrontare la molteplicità delle preoccupazioni che invade la mente degli uomini di oggi, aggregando tra loro cinque differenti immagini, configurate attraverso un linguaggio grafico semplificato e di valenza simbolica. I pannelli di disegni a china nera ed elementi materici, si ricollegano ai temi dei mutamenti climatici e del ritorno della minaccia della guerra in Europa; quelli eseguiti in digitale e ci parlano dell’ambiente naturale in pericolo e dell’uomo che si interroga sul proprio futuro accomunato a quello della natura; e quello degli archi multicolori in forma di parabole aggettanti, metafore degli sforzi compiuti dall’umanità per uscire dai momenti bui della storia”.

Fino al 27 novembre alcune delle loro opere sono nella collettiva del gruppo Magau alla Sala mostre del Collegio dei Geometri in via San Giovanni Bosco 7h. con Cesare Botto, Cristiano Fuccelli, Gemma Asteggiano, Claudio Signanini, Gigi Sostegni, Cornelio Cerato, Roberto De Siena, Paola Meineri Gazzola, Marina Falco, Mario Conte, Massimo Ovidi, Corrado Odifreddi, Valeria Arpino e Walter Canavesio. Venerdì e sabato ore 16/19 e domenica 10/12,30 e 15,30/19. 

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