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Giovedì 25 aprile 2024

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Lite in piazza e viene investito dall’auto: condanna a un anno

L'episodio era avvenuto a Fossano a metà agosto dello scorso anno, un litigio tra due persone è degenerato

La Guida - Lite in piazza e viene investito dall’auto: condanna a un anno

Fossano – “Aveva dato uno schiaffo a un nostro connazionale e per questo mi ero messo in mezzo per dividerli, lui mi ha insultato e poi mentre me ne stavo andando, è salito in auto e mi ha investito”. Questo il racconto di E. S. S., giovane marocchino che per un banale litigio avvenuto intorno alle 3 di notte del 14 agosto 2021 in piazza Romanisio, si è ritrovato con i legamenti del ginocchio sinistro lesionati. Per questo motivo E. G. M., 32enne di origini marocchine, è stato rinviato a giudizio con l’accusa di lesioni. La parte offesa ha riferito in aula di aver avuto una discussione con l’imputato già qualche mese prima e quella sera, dopo il nuovo litigio avvenuto in presenza di due amici dell’imputato, si era velocemente allontanato per paura di ritorsioni. Mentre andava via però l’altro era salito in auto e gli era piombato addosso ad alta velocità mentre attraversava la piazza sulle strisce pedonali. Il botto dell’investimento lo aveva sentito una giovane fossanese che era in strada con il fidanzato per comprare delle pizze nel locale aperto fino a tarda notte: “Eravamo con i cani e le pizze in mano quando abbiamo sentito delle urla e visto delle persone che si inseguivano fra le auto parcheggiate – ha riferito la ragazza – e il mio fidanzato mi ha detto di salire velocemente a casa. Mentre stavo andando due persone mi avevano chiesto indicazioni sulla pizzeria e mentre parlavamo ho sentito il botto e un ragazzo che urlava”. La giovane ha parlato di una macchina di grossa cilindrata scura ma non ha visto chi la guidava. Precise indicazioni sul responsabile del gesto le ha invece date la vittima dell’investimento, fornendo ai Carabinieri anche l’indirizzo dell’uomo. “In piazza non c’erano telecamere – ha riferito il vicebrigadiere della stazione di Fossano che aveva raccolto la querela – ma dato che avevamo l’indirizzo di casa di E. G. M. abbiamo visionato le telecamere poste vicino alla sua abitazione e da quelle abbiamo visto l’auto nera, anche metà targa era visibile, che intorno alle 3 di notte entrava nel cortile dell’abitazione”. Un riscontro negato dall’imputato che in aula ha fermamente ribadito di non conoscere la parte offesa e che quel giorno lo aveva trascorso al mare con la sua compagna, facendo ritorno verso le 23. Un orario inconciliabile con quello delle riprese video e contraddetto anche dalla fidanzata che al giudice ha riferito di essere tornata a casa col compagno verso le 18. Incongruenze rilevate dal pubblico ministero che ha chiesto una condanna a sei mesi di reclusione e rigettate dalla difesa che ha invece chiesto l’assoluzione per mancanza di una prova certa. Il giudice ha invece accolto la richiesta di condanna aumentandola fino a un anno di reclusione col pagamento delle spese processuali.

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