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Venerdì 29 marzo 2024

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Rendere estetica la quotidianità in una dinamica giocosa del mondo

Il saluzzese Lorenzo Griotti una vita dedicata all'arte con il suo anti-espressionismo nutrito di sperimentalità

La Guida - Rendere estetica la quotidianità in una dinamica giocosa del mondo

Lorenzo Griotti è nato nel 1938 a Saluzzo, dove vive e lavora. Divenuto famoso in campo internazionale, nei primi anni Sessanta, quando insieme a Sergio Anelli e Piero Bolla ha fondato il gruppo “Corpi Plastici”, dando vita sculture in perspex policromo, “splendenti geometrie elementari, poeticamente immediate nel mondo moderno”, come affermava Giò Ponti, ha tenuto molte esposizioni in Europa e negli Stati Uniti, supportato da critici di livello internazionale. Negli anni in cui la produzione di oggetti seriali era legata alla pratica consumistica, i tre saluzzesi irrompevano sulla scena artistica con sculture-arredo in materiale plastico, costruite per essere ripetibili in serie ma con l’unico scopo di “essere messi a disposizione dell’uomo per rendere estetico l’ambiente della vita quotidiana”. Realizzati sui criteri imprescindibili della chiarezza e della semplicità, negli incastri di geometrie nette e nell’uso di colori vivaci i “corpi plastici” introducevano una dinamica giocosa nel mondo del design coevo; la loro programmata serialità, in contrasto con la concezione idealizzante dell’opera unica, mirava ad una diffusione più vasta dell’opera d’arte.
Le successive sculture, basate sull’uso del perspex, già sperimentato nei “Corpi Plastici”, hanno scelto la via della provocazione giocosa, rappresentando ciò che appare nella società contemporanea come ordinaria presenza: villaggi-totem come ombre che si fanno luce imprevista, alianti, pesci e palle su ruote, stelle, corvi in volo.
“Griotti – scrive Enrico Perotto – plasma sagome schematiche in materiali sintetici di fantasiosi pesci blu, snodati e semoventi per il piacere di adulti spiritosi”.
I suoi dipinti, invece, realizzati con colori a olio e pigmenti su laminato Htl-Abet print, rappresentano soggetti comuni al mondo del lavoro contadino. I temi principali sono, quindi, tratti o dal mondo folkloristico-contadino, oppure dalla realtà quotidiana della nostra vita. Griotti ricerca la compenetrazione di uno stile colorato e appariscente, tipico della pop art, con elementi della cultura quotidiana e con soggetti più giocosi, infantili, fiabeschi. Alterna colori di forte impatto, e contrasti, con terre, che ricordano atmosfere tradizionali e popolari.
“Il suo anti-espressionismo nutrito di sperimentalità – dice Marco Filippa – (anche intorno ai materiali, penso all’uso attuale del perspex) lo ha condotto ai giochi di oggi. Il suo Villaggio, costituito da geometriche torri essenzializzate, ci riconduce ad un’identità primaria e incarna una primitività post-moderna che non ha nulla di minimalista ma deborda, invece, verso un disincantato rapporto con la luce (e la luce è colore, si sa). Torri di luce, mutevoli come le ombre, fluttuanti come nuvole, vive come esseri umani.  Se penso a Lorenzo e al suo affabile e gentile modo di comunicare, ronza dolce, nelle mie orecchie, il suono di una canzone di Giovanni Lindo Ferretti e non fatico a pensare a un rapporto autentico con la natura e all’eterno dibattito tra natura e cultura ben risolto nelle sue naturali artificialità”.

Griootti continua a lavorare ed esporre dotato di una vitalità e anche di una simpatia intelligente unica. È tra gli artisti che espongono al Castello di Casotto nella mostra “In divenire. Segni, forme e oggetti del tempo possible” è la collettiva con Cristina Bollano, Chiara Cinquemani, Christian Costa, Germana Eucalipto, Pier Giuseppe Imberti, Mario Mondino, Sergio Omedé, Paolo Peano, Michelangelo Tallone e Anna Valla. La mostra curata da Enrico Perotto espone un ampio spettro di proposte interpretative, che parlano di differenti modi di interpretare la condizione umana contemporanea e quella del nostro ambiente naturale sempre più messo a rischio di sopravvivenza, per mezzo di tecniche espressive che includono l’espressione grafico-pittorica, l’elaborazione in digitale e la realizzazione tridimensionale in forma plastico-scultorea o installativa. Per “grandArte 2022 – Help humanity, ecology, liberty, politics”, fino al 25 settembre mercoledì/domenica ore 10/17 a settembre venerdì/domenica nel percorso di visita del Castello con prenotazione obbligatoria entro le ore 17 del giorno precedente (347.8386179 o 347.6327959).  Alcune opere dell’esposizione saranno inoltre esposte presso il Gionò Bistrot in via Cavour, 142 a Garessio con la Galleria PortaRose.

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