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Giovedì 25 aprile 2024

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I cinque referendum sulla giustizia

Oggi si vota in tutti i Comuni chiamati alle urne con cinque schede di colore diverso

La Guida - I cinque referendum sulla giustizia

Cuneo – Domenica 12 giugno non si vota soltanto per sindaci e consigli comunali, 19 in provincia di Cuneo, ma in tutti i Comuni del Paese e dunque della Provincia si vota per i referendum, i cinque referendum abrogativi in tema di giustizia, promossi dal Partito radicale, che sono stati dichiarati ammissibili dalla Corte costituzionale lo scorso 16 febbraio. Per la validità della consultazione referendaria è necessario che si rechino alle urne metà degli aventi diritti al voto più uno.

Si tratta di referendum abrogativi, come previsto in Italia, con cui si chiede ai cittadini se vogliono mantenere norme già presenti in leggi del nostro ordinamento o se vogliono che siano abrogate, quindi cancellate. Quindi si vota “sì” per indicare che si intende cancellare i passaggi normativi riportati nei vari quesiti, si vota “no” per lasciare le disposizioni come sono attualmente.

Cinque le schede che saranno consegnate all’elettore,m di colore diverso e dove basta  tracciare un segno sul sì o sul no.

Scheda rossa – Abrogazione legge Severino sulla incandidabilità. Il quesito mira ad abolire la legge Severino del 2012. Prescrive che chi viene condannato in via definitiva a più di due anni di carcere per reati di allarme sociale, contro la pubblica amministrazione e non colposi (per i quali è comunque prevista la reclusione) diventa incandidabile. La condanna definitiva determina la decadenza del mandato. Se vince il sì i concetti di incandidabilità e decadenza verranno abrogati e anche ai condannati in via definitiva verrà concesso di candidarsi o di continuare il proprio mandato.

Scheda arancione – Limitazioni delle misure cautelari. Il quesito vuole limitare i casi in cui è possibile disporre la custodia cautelare, cioè la detenzione degli indagati o impuntati prima della sentenza definitiva. Attualmente le misure cautelari possono essere motivate dal pericolo che la persona indagata sia a rischio reiterazione del reato, di fuga o di alterazione delle prove a suo carico. Se vince il sì verrà abrogata la motivazione della possibile reiterazione del reato.

Scheda gialla – Separazione delle funzioni dei magistrati. Il referendum per la separazione delle funzioni dei magistrati è la richiesta di abrogazione di quelle norme che attualmente consentono il passaggio nella carriera dei magistrati dalle funzioni giudicanti (giudice) a quelle requirenti (pubblico ministero) e viceversa.  Se vince il sì il magistrato dovrà scegliere all’inizio della carriera se vuole essere pubblico ministero o giudice e non potrà scegliere di cambiare indirizzo.

Scheda grigia – Valutazione dei magistrati e composizione dei consigli giudiziari. Il quesito vuole abrogare le norme sulle competenze dei membri laici nei Consigli giudiziari, che sono organi ausiliari composti da magistrati e laici (professori universitari e avvocati). Esprimono solo “motivati pareri” su diversi ambiti, tra cui le valutazioni di professionalità dei magistrati, che spettano però al Csm. Se vince il sì, anche avvocati e professori potranno partecipare attivamente alla valutazione dell’operato dei magistrati.

Scheda verde – Riforma Csm ed elezioni dei suoi componenti. Abrogazione delle norme in materia di elezioni dei componenti togati del Consiglio superiore della magistratura. Attualmente, un magistrato che voglia candidarsi al Csm deve raccogliere dalle 25 alle 50 firme. Se vince il sì, verrebbe abrogato l’obbligo della raccolta firme e tutti i magistrati in servizio potranno proporsi come membri del Csm.

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