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Giovedì 25 aprile 2024

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Impianto fotovoltaico a Borgo, per Fantino “un’opportunità mancata”

Nutrita partecipazione all’assemblea convocata per discutere il progetto presentato da Italgen

La Guida - Impianto fotovoltaico a Borgo, per Fantino “un’opportunità mancata”

Borgo San Dalmazzo – “Non siamo il partito del no, come ci dipingono i nostri avversari. Non siamo contrari alle energie rinnovabili né all’impianto fotovoltaico. Siamo critici sui contenuti dell’accordo siglato tra Comune e Italgen, perché lo riteniamo un’opportunità mancata. Si poteva fare di più e meglio”.

Così il consigliere comunale Mauro Fantino ha sintetizzato la sua posizione sul progetto per la realizzazione di un parco fotovoltaico da 5 Megawatt nell’area a valle della cementeria ex Italcementi. Sulla questione Fantino ha convocato un’assemblea pubblica, svoltasi ieri sera (giovedì 22 aprile) nel salone consiliare, con una nutrita partecipazione di pubblico (più di cinquanta le persone in sala, tra cui diversi di quelli che sono indicati come candidati consiglieri alle elezioni del 12 giugno).

Fantino ha delineato quelle che, a suo modo di vedere, sono le “criticità” del progetto.

“L’area che dovrebbe ospitare l’impianto è definita dal Piano regolatore come area a pericolosità elevata o molto elevata per il rischio di esondazione del corso del Gesso. Prima di arrivare all’accordo il Comune doveva incaricare un proprio tecnico per sapere se le cose stanno ancora così”.

Inoltre, secondo Fantino, è mancato un disegno complessivo su tutta l’area Italcementi: bisognava portare al tavolo delle trattative anche Ital Real Estate (la società che detiene la proprietà dell’ex cementificio) per programmare un recupero dell’intera area. L’ex cementificio è chiuso da tre anni, i forni sono spenti da una dozzina d’anni, l’area attualmente si presenta in stato di abbandono e di degrado.

Ancora: dal momento che Italgen si è impegnata a cedere gratuitamente al Comune il 30% dell’area a titolo di compensazione, il Comune dovrebbe chiedere la fascia di terreno a fianco della camionabile e non quella che costeggia il corso del Gesso. Secondo Fantino, c’è il rischio che in futuro il Comune si trovi costretto a realizzare una scogliera di protezione con una spesa molto elevata (Fantino parla di 3,5 milioni di euro).

Altre perplessità sono state sollevate sull’entità delle compensazioni (90.000 euro una tantum, oltre al 30% dell’area) e sulla qualità dei terreni che verranno ceduti (“sono sabbia e pietre, per trasformarla in parco bisognerà spendere una cifra considerevole”).

Tra i tanti interventi, anche quelli della consigliera comunale Clelia Imberti (“Troppa fretta, c’è stato poco tempo per approfondire”) e dell’ex consigliere Franco Dini (“Il problema è politico, questa è un’amministrazione che decide senza partecipazione, come fatto anche per il biodigestore”).

Presenti in prima fila due rappresentanti dell’Italgen che non hanno fatto mancare repliche e puntualizzazioni. “Il nostro intento è di valorizzare l’area. Sappiamo bene che ci sono dei vincoli da superare. I tecnici che abbiamo incaricato ci dicono che, anche calcolando un tempo di ritorno di 500 anni, quell’area non è esondabile. Se non ci saranno le condizioni per superare il vincolo idrogeologico o fosse richiesta la realizzazione di una scogliera, tutto si bloccherebbe. Ci sarà comunque uno studio condotto da tecnici di fiducia del Comune, con spese a carico di Italgen anche in caso di esito sfavorevole. Non c’è stata nessuna fretta, abbiamo dovuto trattare a lungo, ci sono state almeno 5-6 riunioni. Non è stato facile raggiungere questo accordo (che rappresenta un punto di equilibrio) perché ci siamo trovati di fronte degli amministratori comunali che hanno preteso molto”.

Sulla opportunità di allargare il progetto all’area dell’ex cementificio: “Italgen e Ital Real Estate sono due società distinte, che fanno capo a due proprietà diverse. Abbiamo invitato Ital Real Estate (che detiene la proprietà dell’ex cementificio), sono venuti al tavolo, ma è emerso che hanno tempi e obiettivi diversi dai nostri”.

Sulle compensazioni: “L’entità delle compensazioni è un valore congruo, la legge dice che dovremmo pagare 12.000 euro all’anno per 20 anni, calcolando il valore patrimoniale dell’area che Italgen cederà al Comune, oltre all’una tantum di 90.000 euro, si raggiunge una cifra ben superiore”.

Temi che torneranno in discussione nelle prossime settimane. Non c’è dubbio infatti che il progetto del parco fotovoltaico sarà uno degli argomenti caldi della imminente campagna elettorale.

Mauro Fantino

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