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Giovedì 18 aprile 2024

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Case, auto e preziosi sequestrati a una famiglia di sinti cuneesi

A un trentenne e suoi familiari, per le attività di truffe e furti a persone anziane, anche fuori regione

La Guida - Case, auto e preziosi sequestrati a una famiglia di sinti cuneesi

Cuneo – Dopo un anno di indagini della Polizia è scattato il sequestro di beni per una famiglia di sinti cuneesi, per truffe e furti a persone anziane: due immobili, due auto, due conti correnti e uno di deposito, due carte prepagate, un orologio Rolex, preziosi e contanti. I poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura avevano ottenuto lo scorso anno il decreto di sequestro preventivo dei beni nei confronti di un trentenne, per il quale ora scattano la sorveglianza speciale e il decreto di confisca. Con altri individui, operava in una banda specializzata in truffe e furti a persone anziane: queste venivano avvicinate con alcuni stratagemmi per poi essere derubate. Il tutto con il supporto di targhe contraffatte, walkie-talkie per non essere intercettati, capi di abbigliamento simili alle divise delle forze dell’ordine. Un clan che operava, secondo quanto riferito dalla Questura, “in modo organizzato,  stabile e professionale, seguendo un piano operativo preordinato con l’utilizzo di un linguaggio dialettale farcito di termini creati specificatamente nell’ambito delle attività criminali allo scopo di non farsi comprendere da estranei al sodalizio criminale, nonché l’uso di soprannomi e nomignoli per creare confusione sulle identità dei singoli soggetti”. Già nel novembre 2020 il trentenne e suoi complici erano stati “pizzicati” per quattro furti in abitazione, un furto tentato, riciclaggio e detenzione di arma (a Rimini, Magliano Alfieri, Cesena e Forlì): era stato contestato il reato di “associazione a delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro il patrimonio, in particolar modo ai danni di anziani”. Poi l’addebito di altri tre furti, con nuove misure cautelari nel 2021. Un giovane coinvolto in attività delinquenziali fin da minorenne, che risulta non aver mai lavorato e privo di reddito, ma nonostante questo possessore di diversi beni e di “ingenti somme di denaro riutilizzato per l’acquisto di beni mobili e immobili, per stipulare polizze assicurative nonché per l’acquisto di oggetti e capi di abbigliamento di gran lusso”.

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