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Venerdì 29 marzo 2024

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Condanna a 7 anni per violenza sessuale

La donna denunciò l'uomo, marito da cui era separata, dopo una notte di terrore

La Guida - Condanna a 7 anni per violenza sessuale

Savigliano – Prima l’ha picchiata, poi l’ha sequestrata chiudendo a chiave la porta e impedendole di scappare e poi l’ha violentata; sono queste le tappe della terribile notte vissuta dalla vittima della violenza di X.B., che della donna era il marito da cui si era separata qualche mese prima, al termine di una breve e travagliata relazione.
Lei di Savigliano lui albanese, i due si erano conosciuti e sposati nel giro di un anno, a cavallo fra il 2014 e il 2015, ma la loro relazione inizialmente molto forte, si era trasformata in una gabbia per la donna. Gelosia e incomprensioni sempre più profonde avevano portato alla separazione e al trasferimento di lui a San Benigno Canavese, dove aveva trovato lavoro e dove lei, seppure sempre più malvolentieri continuava ad andare a trovarlo. La sera del 19 dicembre del 2017 lui le aveva chiesto di andare a casa sua e lei malvolentieri si era messa in viaggio. Appena entrata aveva notato una gran quantità di bottiglie di alcolici sul tavolo di cucina. Ordinarono una pizza e mangiarono insieme. Dopo cena scattò la violenza; lei guardava il cellulare in attesa di un messaggio della madre e lui, pensando a mun amante, l’aggredì afferrandola per il collo e colpendola tra naso e labbro. La donna cadde a terra e lui la trascinò tirandola per i capelli e continuando a colpirla sulle gambe e sui fianchi. Le diceva che per 300 euro avrebbe trovato qualcuno che l’avrebbe ammazzata. Le prese telefono, chiavi di casa e portafoglio e li chiuse in camera da letto; poi chiuse la porta di casa a chiave e se la mise in tasca. La donna aveva urlato per richiamare l’attenzione dei vicini, ma nessuno era intervenuto. Si lavò le ferite e andò a sdraiarsi sul letto. Lui la raggiunse e la obbligò al rapporto sessuale. La donna provò invano a divincolarsi ma lui le gridava che lei era sua moglie e doveva fare quello che diceva lui.
Dopo la violenza, alle prime luci dell’alba, lui ubriaco cadde addormentato e lei riuscì a recuperare le proprie cose e a scappare. Arrivata a Savigliano si recò al Pronto soccorso, dove i segni di quella notte di violenza furono tutti refertati dai medici predisposti al percorso antiviolenza, cui seguì la denuncia all’autorità giudiziaria.
Nel corso dell’inchiesta emerse che la donna si era rivolta all’’associazione “Mai+sole” e che teneva un diario in cui aveva annotato altri episodi di violenza. Al termine dell’istruttoria l’accusa ha chiesto per l’uomo una condanna a 6 anni e 2 mesi di reclusione, una richiesta a cui si è associata la parte civile che ha anche chiesto un risarcimento di 50.000 euro con una provvisionale esecutiva di 25.000 euro. Richiesta accolta dal collegio dei giudici, che hanno inasprito la pena avanzata dall’accusa, condannando l’uomo a 7 anni di reclusione e al pagamento della provvisionale di 25.000 euro con interdizione dai pubblici uffici e interdizione legale.

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