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Giovedì 18 aprile 2024

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Brignola: una località dai tanti volti di persone che hanno vissuto e lavorato sul versante della montagna

La toponomastica ha individuato nella frazione di fondovalle, lungo la provinciale per Roaschia, il cuore di questa zona

La Guida - Brignola: una località dai tanti volti di persone che hanno vissuto e lavorato sul versante della montagna

Non servono a molto le recriminazioni di “Lourenz ou poustin” a proposito degli indirizzi delle lettere da recapitare: “Na vira la gent jera pi precisa” (una volta la gente era più precisa). Per indicare la località oggi scrivono solo Brignola, mentre la memoria del passato, che lui ben conosce e mette a frutto nelle consegne, ricorda i molti nomi di “tetti” disposti lungo il “valoun”.
La toponomastica ha individuato nella frazione di fondovalle, lungo la provinciale per Roaschia, il cuore di questa zona, che di conseguenza da Tetti Giraudo ha ufficialmente mutato il nome in Brignola. Non sfugge del resto come questa variazione registri anche il progressivo spopolamento dei nuclei più alti. Un fenomeno che viene documentato nelle pagine successive dalle stesse fotografie o dai dati statistici che qua e là compaiono per definire l’orizzonte umano dell’ambiente in termini numerici, ben consapevole che dietro la freddezza delle cifre ci sono storie di uomini, di famiglie. È infatti la dimensione di vita quella che prevale nell’analisi storica di Vittorio Vola. Ogni “tetto” è legato a un nome che corrisponde a una famiglia. Ogni nome individua una persona che ha vissuto, che ha lasciato in quel luogo un’impronta non solo materiale, ma soprattutto nel ricordo del suo esistere laborioso e semplice.
I luoghi e i mestieri si confrontano poi col tempo in alcune pagine dedicate alle attività che nel secolo scorso danno un nuovo volto all’ambiente. Anzitutto l’autore fa riferimento all’impianto dell’Enel, inaugurato nel 1965, che comporta due grandi cantieri, l’arrivo di molti operai da lontano e un grande fervore economico.
Poi ci sono le cave e la fornace per la lavorazione della roccia calcarea. Attive fino agli anni Settanta chiudono un ciclo estrattivo, il cui ricordo si perde nel passato, che aveva il suo centro nella Costa “Picca pere”, toponimo dall’evidente significato.
Collegate indissolubilmente a questi lavori ci sono le persone. Naturalmente la maestra, punto di riferimento non solo educativo. Poi il postino e tanti altri mestieri legati ai ritmi della campagna. Luoghi e uomini di cui il silenzio della montagna oggi custodisce il ricordo.

 

Brignola e il suo vallone
di Vittorio Vola

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