Tutti prima o poi ci scopriamo disordinati. Tutti prima o poi ci troviamo con una montagna di “cose” in cui mettere ordine. Lo sa per esperienza personale e per “deformazione” professionale anche l’autore di questo libro quando con leggerezza, unita però a evidente competenza, si mette d’impegno a guidare nella costruzione di un archivio personale, cioè di quelle che lui definisce “capsule del tempo” capaci di consegnare alla memoria le esperienze più svariate della nostra esistenza.
Archivista di professione Andrea Montorio costruisce un percorso per avvicinare senza drammi la situazione più imbarazzante e difficile da affrontare allorché si guarda al proprio passato: ricordare o dimenticare, conservare o buttare? In poche parole: come diventare “archivisti di noi stessi”.
Il punto di partenza, nella sua semplicità, è l’unità di misura di questo cammino: il trasloco, che per eccellenza è la celebrazione del caos in una casa, ma anche solleva l’inderogabile necessità di dare un ordine alle scatole che si chiudono per poterle riaprire senza strapparsi i capelli. Scatole aperte e chiuse, ricordi conservati e cancellati sono le pietre d’inciampo nel cammino di costruzione dell’archivio personale che, dice l’autore, non si limita a conservare il passato, ma lo organizza in vista di un suo riutilizzo. Dà cioè una forma al nostro passato che altrimenti sarebbe solo un confuso affastellarsi di ricordi concretizzati in oggetti, fotografie, biglietti.
Costruire un archivio è “come mettere un messaggio in bottiglia e lasciarlo in balia del fiume. Il destinatario potrebbe essere chiunque, anche noi stessi molto più a valle, e molto cambiati”.
L’autore parla di tovaglie, di zuppiere, di fotografie e disegni: le case sono “giardini disseminati di oggetti da molti dei quali possono germogliare informazioni e ricordi”. Un archivio prolunga “il tempo stabilito per ogni cosa, non fermando lancette, ma dandole un nuovo scopo dopo quello per cui è nata e si è esaurita”.
Con questa raffinatezza l’autore appronta anche concretamente una tecnica archivistica a dimensione casalinga, ma fondata sull’esperienza diretta. Consigli semplici, elencati con gradualità, capaci di affrontare ogni situazione che getterebbe nella disperazione del distacco ogni animo sensibile. Il resto lo affida alla buona volontà di ognuno.
Promemoria
di Andrea Montorio
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