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Giovedì 25 aprile 2024

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A Savigliano il museo civico nell’antico convento di San Francesco

Nella gispoteca "Davide Calandra" i calchi delle sculture realizzate dall'artista torinese

La Guida - A Savigliano il museo civico nell’antico convento di San Francesco

Savigliano – Tra le bellezze artistiche e architettoniche saviglianesi spiccano il Museo civico “Antonino Olmo” e Gipsoteca “Davide Calandra”. Il Museo civico ha sede nell’antico convento di San Francesco, nel cuore del centro storico cittadino. Si tratta di un fabbricato secentesco quadrilatero di forma regolare, disposto su due piani, che racchiude un chiostro armonioso, le cui lunette affrescate raccontano episodi della storia dell’Ordine Francescano. Un’ampia sezione è costituita dalla Gipsoteca con i calchi in gesso delle sculture di Davide Calandra, tra cui il grande fregio che adorna l’aula di Montecitorio a Roma. Il Museo ha ricevuto i primi lasciti nel 1904 ed è stato inaugurato nel 1913; col tempo si è trasformato in museo di interesse regionale, per le importanti donazioni d’arte di cui ha beneficiato, prima tra tutte la raccolta dei gessi dello scultore torinese Davide Calandra. Dopo anni di ristrutturazione, è tornato visibile in tutte le sue parti: la Gipsoteca, completamente riallestita, è stata riaperta al pubblico nel 2002. Dopo il rinnovamento del 2005-2007 anche il primo piano è interamente visitabile. Ne esce ben documentata sia l’attività di salvaguardia del patrimonio artistico locale svolta in quasi cent’anni dal Museo (che ha accolto dipinti, sculture, oggetti d’uso da chiese sconsacrate e fabbricati civili trasformati) sia il ruolo assunto come punto di riferimento per collezionisti e casati importanti che vi hanno destinato parte delle raccolte di famiglia “a futura memoria”. Tra gli elementi degni di nota, al piano terreno ci sono: il lapidario (lastra tombale longobarda del presbiter Gudiris) e reperti archeologici; piano in rilievo della città di Savigliano (1817); l’antico refettorio dei frati, ora sede di mostre; Gipsoteca Davide Calandra con calchi, bozzetti, modelli in gesso e terracotta (tra cui il calco del fregio dell’aula di Montecitorio a Roma).

Al primo piano si segnalano: le sale delle donazioni Pensa di Marsaglia-Frutteri di Costigliole (trittico fiammingo delle “Storie di Giobbe”, “Crocifissione” di Defendente Ferrari, sculture e dipinti dei secoli XVI-XVIII); la pinacoteca, con dipinti di artisti della scuola saviglianese del XVIII secolo (Molineri, Claret, Carello); salette tematiche (grafica, tessili, oggetti devozionali dei secoli XVII-XIX); e ancora, la Collezione Attilio Bonino (pittura e scultura piemontese tra Ottocento e Novecento); arte contemporanea (arte programmata e sperimentale degli anni Sessanta e Settanta). Nel nuovo percorso di visita è inserita al piano terreno una sala che illustra la storia dell’evoluzione urbana di Savigliano, dai primi ritrovamenti archeologici alle trasformazioni più recenti: lo spunto è dato dall’originalissimo piano in rilievo della città realizzato nel 1817 da Marco Nicolosino. Un video documenta con immediatezza le tappe della trasformazione urbana vissute da Savigliano nel corso del tempo.

Al piano superiore, invece, i corridoi delle maniche Ovest e Nord ospitano la collezione civica di opere d’arte tra XVI e XVIII secolo. Particolare attenzione, poi, è stata riservata a illustrare la scuola saviglianese di pittura, cui è dedicato un video che rimanda alle opere d’arte conservate in città o sul territorio. Sotto forma di un “ritratto parlante”, un attore impersona il grande pittore Giovanni Antonio Molineri. Le salette tematiche hanno permesso di recuperare nel percorso espositivo oggetti di qualità e interesse, da donazioni o acquisizioni molto eterogenee: ne risulta ben documentato il carattere di “museo del territorio” che la struttura saviglianese ha spesso assunto. Un’area apposita di grande respiro è stata destinata all’allestimento della donazione Pensa di Marsaglia-Frutteri di Costigliole, che raccoglie le opere d’arte più antiche e più preziose del Museo; opere che il casato di doviziosi banchieri-mercanti Pensa si procurò nelle Fiandre (come il trittico di Giobbe) o commissionandole ai migliori artisti attivi in Piemonte e Liguria. Anche in tale sezione un “ritratto parlante” spiega al visitatore i motivi della presenza delle opere dei Pensa nel Museo. Un intero corridoio, poi, è destinato alla donazione di dipinti e sculture di Attilio Bonino, allestita in modo da evocare la casa privata di un collezionista, con piccoli ambienti per esporre le opere. Oltre a opere della collezione civica del Novecento e salette tematiche dedicate ai saviglianesi illustri, a fine visita una postazione multimediale presenta immagini di Savigliano (per informazioni: biglietteria, tel. 0172-717545; uffici, tel. 0172-712982).

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