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Giovedì 25 aprile 2024

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Tre paesi ricchi di storia costellano la pianura di Fossano

Genola con le sue quaquare, a Marene e Salmour tracce di storia di oltre 1000 anni fa

La Guida - Tre paesi ricchi di storia costellano la pianura di Fossano

Fossano – Nel territorio a Nord della città degli Acaja e del suo Comune, tre paesi costellano la pianura nel cuore della Granda: Genola, Marene e Salmour. L’abitato di Genola, oltre al castello e al palazzo dei conti Tapparelli, presenta numerosi edifici storici. Immancabile un riferimento al dolce tipico del paese, le quaquare: si tratta di un biscotto a base di burro, prodotto da tempi antichi per la festa di San Marziano, patrono del paese

La zona di Marene presenta tracce di storia che risalgono a oltre un millennio fa: il reperto più antico è quello della lapide longobarda, frammento di lastra calcarea cristallino datato al VII-VIII secolo. La torre civica, poi, risale agli anni intorno al Mille: uno scritto dell’Ottocento riferiva la data 1006 su un mattone. Per secoli fu utilizzata dalla città di Savigliano come punto di avvistamento dei nemici, poi divenne torre civica, con campane e orologio. È un po’ il simbolo della comunità e della storia marenese. Il passato si incarna anche nel castello della Salza, risalente alla seconda metà del Duecento, che si presenta impreziosito dalle linee barocche dell’adiacente cappella attribuita al Vittone. Ancora un castello, in questo caso ottocentesco e neogotico, che unisce elementi di ispirazione medioevale in linea con la cultura di quel secolo, e con un grande parco. E ancora: la confraternita di San Giovanni decollato o della misericordia o “battuti neri” (XVII secolo); confraternita della Santa Croce o “battuti bianchi” (XV secolo); l’affresco di San Vincenzo; le cappelle di Sant’Anna, di San Giovanni in Bergamino, della Madonna del Carmine e di San Biagio in località Salza, di San Defendente; la chiesa parrocchiale; i palazzi Galvagno e Gallina.

Anche il piccolo paese di Salmour (il cui nome nel 1940 venne italianizzato in “Salmore”, per poi ritornare a quello originale nel 1951) raccoglie una storia più che millenaria: in un documento del 901 l’imperatore Ludovico III dona al vescovo di Asti la località di “Sarmatorium”, zona che visse poi alterne vicende e alleanze per sopravvivere. Anche tra questi paesi, quindi, è possibile incontrare tracce di un passato che ha lasciato espressioni di vita, di arte e di tradizioni, da riscoprire anche oggi, in un nuovo modo di intendere il turismo e di vivere il territorio.

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