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Venerdì 29 marzo 2024

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Le poche novità e le contraddizioni della Commissione comunale Ospedale di Cuneo

L'intervento di Icardi che ha parlato di progettazione, di compiti e di antisismica, anche con una tirata d'orecchi finale ai consiglieri comunali che chiedevano rassicurazioni sul mantenimento dell'eccellenza sanitaria cuneese

La Guida - Le poche novità e le contraddizioni della Commissione comunale Ospedale di Cuneo

Cuneo – Poche novità, quasi nessuna dalla Commissione speciale comunale Ospedale di Cuneo che ha voluto incontrare i vertici dell’Aso Santa Croce e Carle e dell’Asl, i direttori generali Elide Azzan e Giuseppe Guerra, con il sindaco Federico Borgna e i consiglieri della Fondazione Ospedale di Cuneo. Un incontro a cui ha partecipato anche l’assessore regionale alla sanità Luigi Genesio Icardi, l’unica vera novità dell’incontro, che ha parlato di progettazione, di compiti e di antisismica, anche con una tirata d’orecchi finale ai consiglieri comunali che chiedevano rassicurazioni sul mantenimento dell’eccellenza sanitaria cuneese.

Ma andiamo con ordine. È toccato a Luca Pellegrino, presidente della Commissione speciale comunale Ospedale di Cuneo, aprire l’incontro con un excursus dei passaggi che hanno portato all’individuazione della sede per il futuro ospedale nuovo al Carle e non al Santa Croce e delineando i compiti della commissione comunale speciale che è cambiata.
“La commissione si colloca in un momento importante e particolare – dice Federico Borgna, dando il benvenuto ai nuovi vertici della sanità provinciale e all’assessore Icardi – e il momento speriamo sia quello della fine della pandemia e ma sappiamo anche quello del Recovery Plan con tante risorse e investimenti per tecnologie e innovazione. E poi c’è la costruzione del nuovo ospedale di Cuneo. L’obiettivo del nuovo ospedale è comune e non è più se si realizzerà ma quando, speriamo il più presto, ma sappiamo almeno in dieci anni. In questi dieci anni l’eccellenza deve rimanere e deve essere garantita. Infine dobbiamo fare i conti su cosa ne faremo del Santa Croce che dovrà essere lasciato nell’ottica della logistica sanitaria cittadina e non solo, ma territoriale e provinciale. Questa commisisone è un punto di snodo e di discussione proprio su questo”.
“Abbiamo dato il via a Torino – prende la parola l’assessore Luigi Icardi – proprio in questi giorni alla commissione sul riutilizzo delle Molinette a Torino dopo che è partito il progetto della Città della Salute: E lo stesso sarà per il Santa Croce. È un’emerita sciocchezza pensare che si possa fare nell’area del Santa Croce il futuro ospedale. Piuttosto sarà concordato un progetto che non potrà rientrare già nell’immediato Pnrr, per lun ospedale e una casa di comunità. Per il futuro ponsiamo pensare alla destinazione e riqualificazione del Santa Croce. Oggi la notizia è che abbiamo mandato avanti il progetto di antisismica e antincendio di 140 milioni complessivi sugli ospedale della Regione di cui oltre 5 destinati a messa norma dell’area monumentale del Carle di Confreria, di quella parte che è vincolata alla Soprintendenza dei Beni storici e architettonici. Rassicuro i cuneesi: Azzan, Guerra e Cassissa sono persone capaci per realizzare quello che abbiamo pensato”.
“Massima disponibilità – dice con un brevissimo intervento il direttore generale del Santa Croce e Carle, Elide Azzan – a collaborare sempre sotto il coordinamento dell’assessore Icardi“.
“Spero di essere all’altezza del compito – sottolinea il direttore generale dell’Asl Cn1 Giuseppe Guerra – e ribadisco che spero ci sia collaborazione con la Azzan e l’Aso per soluzioni concertate per evitare che ci sia un’area di degrado nel centro della città e che invece ci sia sempre più integrazione tra ospedale con la medicina del territorio. Mi ero già espresso così nel convegno presso La Guida e poi in tutti gli altri interventi successivi riguardanti il recupero dell’ospedale e il ripensamento di una nuova sanità del territorio”.
Luigi Salvatico, a nome dell Fondazione Ospedale di Cuneo ribadisce la disponibilità a lavorare insieme “Siamo disponibili come Fondazione a dare il nostro contributo – dice – abbiamo lavorato prima e lavoreremo ancora dopo. La Fondazione è segno visibile dell’attaccamento dei cuneesi al loro ospedale“.
La prima a intervenire tra i consiglieri comunali è Maria Luisa Martello, vice presidente della commissione, consigliera di Cuneo Città d’Europa che punta subito al cuore del problema: “I cittadini sono preoccupati per la perdita di eccellenza del Santa Croce addirittura di perdita dell’hub. Vorrei fare un appello al direttore Azzan e all’assessore Icardi per evitare questa cosa nella maniera più assoluta. I 33,5 milioni per l’antincendio e l’antisismica per il Santa Croce devono essere usati quanto prima perché non ha senso per almeno dieci anni, in attesa del nuovo, privare di queste risorse l’attuale ospedale. L’iter del nuovo ospedale sarà lungo e dunque devono essere fatti tutti questi interventi, proprio perché l’eccellenza e l’hub devono essere trasferite anche nel nuovo ospedale”.
“Basta discutere di una o l’altra sede – sottolinea Maria Laura Risso di Centro per Cuneo – abbiamo già deciso come consiglio comunale e non si deve arretrare.  Il Covid ci impone di implementare la medicina territoriale depauperata da politiche sanitarie scellerate. Ora bisogna aumentare l’appeal del nostro ospedaleì a partire dalla radiologia, dalla cardiochiurugia, dalla cariologia. L’organico a Cuneo è sottodimensionato ed è necessario reperire risorse per mantenere la qualità e risolvere le lunghe liste di attesa. La medicina territoriale rinnovata può andare al Santa Croce rivisitato appositamente per questo”.
Luca Paschiero di Crescere Insieme: “La commisionte temporanea del Comune è cambiata, prima aveva come compito l’analisi della scelta del luogo ora il compito è la riqualificaizone del Santa Croce. E dobbiamo concentrarci su questo con un percorso di condivisione e di dialogo. Il tema della pianificazione urbanistica diventa il vero fulcro per i lavori del futuro. Sentendo in primis il possibile interesse al mantenimento del Santa Croce come sede di servizi sanitari”.
“La commissione serve per l’anlisi degli aspetti sanitari e urbanistici – aggiunge Tiziana Revelli di Cuneo Solidale Democratica – Dobbiamo però tenere conto dei segnali che nella pandemia si sono toccati con mano dai cittadini e da chi ha lavorato tanto. Guardiamo i problemi reali, la luna e non il dito. Implementiamo qualità, servizi, case della salute, servizi di prossimità e soprattutto auspichiamo di incentrare l’investimento sul personale, sulle strumentazioni e la telemedicina che sono centrali in questo momento. È il modo più efficace e compatibile con l’obiettivo di creare un nuovo ospedale al Carle e mantenere l’eccellenza della sanità. Auspico un atteggiamento pro attivo di tutti e multidisciplinare”.
“La Regione deve fare la sua parte che è fondamentale – auspica Carmelo Noto del Pd – . L’iter che è stato licenziato dall’amministrazione comunale è della città ma va oltre è di un territorio vasto, e chiediamo all’assessore Icardi di non ostacolare questo passaggio verso il futuro. Asl e Aso che collaborano sono fondamentali per tutti i cuneesi che guardano a quste due realltà come eccellenza di cui andare fieri. Ci sono criticità che dobbiamo risolvere nella sanità cuneese e invito il direttore Azzan ad approfondire queste cose in una commissione ad hoc. L’appello è per tutti: chiediamo con forza per fare il possinile e l’impossibile pr mantenere alti gli standard di prestazioni ottenuti finora e di migliorarli“. Sempre dalle file del Pd l’intervento speicifico di Santina Isoardi, che in sanità ha lavorato epr oltre trent’anni: “Una questione chiara a Icardi:  quella del Cup rrgionale, il sistema del call center centralizzato che non funziona e che è un problema soprattuto per gli anziani”.
Ad Azzan e Icardi le risposte finali. Il direttore (ha sottolineato che ci tiene alla dicitura il direttore e non la direttrice) Elide Azzan riassume le risposte alle domande che le sono state fatte: “Sono istanze giuste quelle del mantenimento delle eccelenze e per questo abbiamo voluto da subito lavorare insieme non solo Aso e Asl Cn1 ma anche Asl Cn2, tutti e tre insieme. Condividiamo aspetti operativi di area come priorità, e lo faremo con uno scadenziario già fissato. La collaborazione tra aziende saniterie e cittadini è uan prerogativa di Cuneo che tanto si identifica con il suo l’ospedale e noi dobbiamo dar eservizi ai cittadini. Mettiamoci al lavoro: Cuneo è un hub, Verduno è uno spoke, questo è chiaro ma noi abbiamo messo insieme il percorso per la collaborazione. I primariati che erano in corso dalla precedente direzione li abbiamo portati avanti e poi prevvederemo per altri sei primari, è questa la preoccupazione dell’azienda con la preoccupazione di far ripartire l’attività messa in standby per la pandemia. Stiamo facendo di più, abbiamo messo in pista implementazioni di attività con le risorse che ci sono e con il rientro delle ferie del personale, che abbiamo dovuto garantire, a settembre si aumenterà. I tempi di attesa sono costantemente monitorati e la nostra situazione è tutt’altro che drammatica, sempre lavorando insieme alle due Asl. Sbaglia chi pensa che il nostro sia un ospedale sottodimensionato di personale. Non c’è carenza di personale a Cuneo, è normale che ci siano pensionamenti e che qualcuno se ne vada su 2.300 dipendenti, ma dobbiamo essere attrativi e valorizzare il personale che abbiamo. Ho i due direttori, amministativo e sanitario, migliori possibile e ci confronteremo costantemente con la Regione il Dirmei”.
“Chi alimenta la voce della riduzione dell’hub di Cuneo mente – taglia corto l’assessore Icardi –  Mi stupisco di sentire delle schiocchezze in questa commissione su questo argomento. Lavoriamo per migliorare Mondovì, Savigliano e Verduno ma non a scapito di Cuneo né per motivi politici né per motivi strategici. Abbiamo previsto il rinnovo di molte attrezzature anche per Cuneo. Rassicuro tutti: non rallenterò i tempi per il nuovo ospedale anzi, se ci sono 310 milioni da parte dell’Inail per l’ospedale di Cuneo è perché li ho fatti menttere io. Non voglio rallentare ma accellerare sia su Cuneo che su Savigliano. Sull’antisismica va chiarito che sono fondi nazionali dati alla Regione e i 33,5 milioni sul Santa Croce non ha senso spenderli ora perché ci sono criteri precisi sugli ospedali in rifacimento, sono criteri dettati dal ministero. Quello che deve fare questa commissione non è pensare all’utilizzo sanitario della struttura perché non è il vostro compito:  c’è un Pnrr che fa questo, c’è una commissione sanità regionale che fa la programmazione sanitaria regionale. Sul Cup è una gara del 2017 aggiudicata per 30.000 telefonate al giorno, ora sono quadruplicate. È inadeguata. È una vicenda finita in mano ai nostri legale che ci stanno lavorando per risovere il problema anche se non è cosa facile. Il servizio è migliroato ma non è sufficiente. C’è anche il problema che il Cup prenota secondo le agende disponibili delle aziende che con il Covid sono saltate”.

A chiudere tocca al presidente Luca Pellegrino che arriva a dire, senza riferimenti specifici, nei ringraziamenti che si è fatto chiarezza su “cose dette che non erano vere” e al sindaco Borgna che ribadisce “Il tema della sanità è fondamentae e il Santa Croce per Cuneo significa 700 anni di storia che sono entrati nel dna dei cuneesi“.

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