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Martedì 23 aprile 2024

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Le incisioni ruprestri sui massi della collina di Verzuolo

La strada vecchia per raggiungere in meno di due ore a piedi il santuario di Santa Cristina

La Guida - Le incisioni ruprestri sui massi della collina di Verzuolo

Verzuolo Ci sono alcune incisioni rupestri e coppelle disseminate sulla collina, ma tanti non ne sono a conoscenza. Agli inizi degli anni Ottanta, il verzuolese Riccardo Baldi le ha scoperte e ha iniziato a studiare con attenzione alcuni strani “buchi” e concavi tondeggianti (in archeologia denominati “coppelle”), presenti su alcuni massi sparsi tra i boschi. Tra le numerose testimonianze, una in particolare è da citare: poco sopra il convento di San Grato c’è infatti un masso con coppelle e vaschette. È un altare risalente all’età del Bronzo (1800 avanti Cristo) e le coppelle sono simili a quelle incise sul Roccerè in valle Maira. Sui sentieri tra i boschi ci si può imbattere in alcuni massi con diverse croci incise. Nella maggior parte dei casi si tratta di croci latine, ma si trovano anche un paio di esempi di croci greche e croci a doppi bracci paralleli: queste incisioni risalgono quasi sicuramente all’epoca medievale. Numerosi sono i sentieri che si possono percorrere per immergersi nella bellezza della collina verzuolese. Ecco la descrizione di alcuni tracciati, percorribili da tutti.

Il punto di partenza del sentiero del Morsetto si trova lungo il lato destro di via San Bernardo, circa 50 metri oltre l’incrocio della stessa con via Muletti (metri 435). Il punto di arrivo: Ala della Villa (metri 450). Tempo di percorrenza a piedi: 25 minuti. Nel primo tratto il viottolo asfaltato fiancheggia sul lato sinistro gli impianti sportivi e l’area dei reduci. Si innesta dopo circa 40 metri su una strada asfaltata. Successivamente, un piccolo sentiero sulla destra si inoltra in una piccola pineta; procede prima in leggera salita, poi in piano e infine, con una piccola discesa, termina su una strada asfaltata. Si svolta a sinistra e si procede su quest’ultima. Si giunge a un tornante all’inizio del quale sul lato destro parte un sentiero che prima scende poi continua in falsopiano per alcune centinaia di metri (in questo tratto, sulla sinistra, si erge un pilone di considerevoli dimensioni con all’interno un altarino) per poi ridiscendere bruscamente costeggiando sul lato sinistro un prato; si prosegue nella stessa zona sino a un ponte. Lo si attraversa, si procede tra due caseggiati per pochi metri, sino a sbucare sulla strada asfaltata, giungendo all’Ala della Villa. Il sentiero Losera – San Bernardo del Vecchio parte dalla cappella di San Bernardo (metri 725) e si conclude alla cappella di San Bernardo del Vecchio (metri 1.165) con un tempo di percorrenza a piedi di 2 ore. La strada inizia sul lato sinistro della cappella: per il primo tratto è quasi pianeggiante. Poi prosegue sino al raggiungimento di un tornante, continua con un breve rettilineo che termina dividendosi con un bivio: si imbocca il sentiero di destra (a sinistra invece la carrareccia continua con un ampio tornante, verso Meira Villar) e si procede per circa 45 minuti sino ad arrivare su di un pianoro denominato “Pian Colletto”. Da qui partono alcuni sentieri (da tener presente quello che inizia dalla destra di quello percorso in direzione opposta e che in alcune centinaia di metri conduce al pilone denominato di San Salvatore). Per arrivare alla meta prefissata, si imbocca un ripido sentiero sulla destra rispetto alla direzione di arrivo. Si procede in ripida salita, sino a raggiungere un traliccio dell’alta tensione, proseguendo ulteriormente si giunge su un ampio pianoro al centro del quale si trova la cappella di San Bernardo del Vecchio. Il sentiero di San Grato ha inizio presso l’antica chiesa della Villa (metri 457) per concludersi a San Grato dopo 15 minuti di percorrenza a piedi. Si imbocca la carrareccia con fondo in ghiaia (via a San Grato) di fronte al portale dell’antica chiesa della Villa che prosegue per un ripido tratto linearmente. Successivamente si imbocca un sentiero sulla destra che si inoltra nel bosco. Lo si percorre sino a raggiungere un bivio da cui dipartono due sentieri: uno in salita a destra e uno pianeggiante sulla sinistra: si imbocca quest’ultimo. Si prosegue su di esso in falsopiano (in questo tratto c’è la “fontana d’la buta”) sino a sbucare su una carrareccia inghiaiata che a sinistra porta in soli 50 metri circa nel cortile del monastero di San Grato.

Ecco infine una piacevole passeggiata per raggiungere il santuario di Santa Cristina, luogo nel cuore dei verzuolesi. Il punto di partenza: l’Ala pubblica di via Castello (metri 445). Il punto di arrivo: il santuario di Santa Cristina (metri 867). Tempo di percorrenza a piedi: 1.45 ore. Si imbocca la strada asfaltata sulla sinistra dell’Ala della Villa, denominata via Santa Cristina, che si restringe passando tra due case e proseguendo sulla collina raggiunge un pilone votivo dedicato a Sant’Anna. Poco più avanti una piccola salita sulla sinistra porta a una radura dalla quale si ha una bella visione del Castello di Verzuolo, dopodiché la strada si trasforma in carrareccia con sfondo in ghiaia, proseguendo sulla destra di tale radura in ripida salita per circa 10 minuti sino a raggiungere un bivio al quale si volta a sinistra e si procede sino ad arrivare in località Pian Fiorito. Dal pilone votivo dedicato a San Giuseppe la carrareccia prosegue per circa 50 metri in discesa sino a raggiungere un incrocio al quale si imbocca un sentiero sulla destra che si inerpica sul versante della collina rivolto a nord: lo si percorre sino a raggiungere una radura sulla quale sorge un cascinale. Qui il sentiero si allarga decisamente ed entra nuovamente nel bosco sino a formare un bivio al quale si imbocca il sentiero di sinistra, al bivio successivo si procede a destra. Infine, dopo alcuni tornanti si raggiunge un prato dal quale si può intravedere il campanile del santuario. Si arriva all’ultimo bivio: svoltando a destra si raggiunge in poche decine di metri il santuario di Santa Cristina, che ha una fresca fontana sul piazzale. C’è anche un’area pic nic accogliente, realizzata dall’associazione locale dei “Ciat ca Rampignu”.

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