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Venerdì 26 aprile 2024

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Gioco d’azzardo, la nuova legge regionale approvata tra le polemiche

Voti favorevoli di Forza Italia e Lega Nord, la minoranza contesta la decisione: "È un giorno nero per il Piemonte” e assicura: "La battaglia non termina qui”. Possibile il ricorso al referendum abrogativo

La Guida - Gioco d’azzardo, la nuova legge regionale approvata tra le polemiche

Torino – Nonostante le tante polemiche, oltre 900.000 emendamenti, le proteste in piazza e le richieste di modifica da parte della minoranza, di associazioni, addetti ai lavori ed enti locali, il consiglio regionale del Piemonte ha approvato il DdL 144 che abroga la legge 9 del 2016 sul gioco d’azzardo patologico e introduce una nuova normativa sul gioco d’azzardo “lecito” in Piemonte.

Il provvedimento. Rispetto alla precedente normativa cambia il cosiddetto “distanziometro”, sarà vietata l’attività di sale da gioco, sale scommesse e spazi per il gioco, e anche l’installazione di nuovi apparecchi, a una distanza inferiore ai 300 metri da luoghi sensibili (scuole, università, sportelli bancomat, compro oro e altri) nei comuni sotto i 5000 abitanti come da precedente legge, ridotta da 500 a 400 metri per quelli con più di 5. 000 abitanti. Gli esercizi che hanno dismesso gli apparecchi dopo l’entrata in vigore della legge 9/2016, possono rivolgere istanza di reinstallazione, anche se intervenuti cambi di titolarità, senza che ciò sia equiparato a nuova installazione, purché non si superi il tetto massimo esistente a maggio 2016. Definite le fasce orarie da rispettare: sale da gioco e sale scommesse dovranno interrompere le attività dalle 2 alle 10, gli spazi gioco per dieci ore giornaliere complessive, di cui otto ore consecutive nella fascia dalle 24 alle 8 e due ore nella fascia di uscita dalle scuole dalle 13 alle 15.  Previsti interventi di prevenzione sul gioco patologico: i minori di 18 anni non potranno accedere a sale gioco e sale bingo in cui sono installati i video terminali e sarà vietato l’uso di apparecchi per il gioco. Il titolare sarà tenuto a identificare i minori chiedendo il documento di identità e l’uso delle slot sarà attivabile tramite codice fiscale o tessera sanitaria.

L’opposizione: “La battaglia non termina qui”. L’approvazione è arrivata dopo numerose sedute di aula e decine di ore di discussione, con il voto favorevole di Lega e Forza Italia, mentre Fratelli d’Italia ha garantito la presenza. Voto negativo da parte dei consiglieri di opposizione che annunciano l’intenzione di proseguire la loro battaglia, con il possibile ricorso anche al referendum abrogativo.

“La maggioranza di destra guidata dal Presidente Cirio, forzando il regolamento consiliare e pur rischiando di andare in frantumi (4 astensioni dei consiglieri di Fratelli d’Italia e del consigliere della Lega Alessandro Stecco che non ha partecipato al voto) ha abrogato la legge 9/2016 sul gioco d’azzardo patologico – commenta il consigliere Maurizio Marello (Pd) – Da domani le nostre città e i nostri paesi torneranno a riempirsi di slot machines come un tempo. Una scelta politica sbagliata contro il “bene comune” e per l’interesse delle lobby del gioco d’azzardo. Ma la battaglia non termina qui. L’articolo 10 dello Statuto regionale prevede, infatti, il referendum abrogativo di leggi regionali su iniziativa di almeno 50 mila elettori, o di 3 consigli provinciali, o di 10 consigli comunali rappresentativi di un quinto degli elettori della Regione”.

Per i consiglieri del gruppo M5S è un “giorno nero per il Piemonte: aumenta il rischio per molte famiglie di ripiombare nel tunnel delle dipendenze. Una scelta scellerata, avvenuta sotto dettatura delle lobbies dell’azzardo ed ignorando tutti i pareri contrari di associazioni, enti locali e forze dell’ordine che, durante le audizioni in commissione, hanno messo in guardia il legislatore dal modificare questa buona norma. Non è ancora scritta l’ultima parola: visti gli evidenti profili anticostituzionali della nuova norma, confidiamo in uno stop da parte della magistratura”.

Giorgio Bertola e Francesca Frediani, consiglieri regionali del Movimento 4 ottobre sottolineano: “Le associazioni del Terzo Settore, quelle religiose, gli ordini dei medici, degli psicologi, degli assistenti sociali, gli istituti di ricerca, i sindaci, la Guardia di Finanza, le associazioni antimafia, tutti hanno detto una sola cosa: fermatevi. Ma la Lega ha tirato dritto su salute e risparmi dei cittadini. La nuova legge non regolamenta il gioco d’azzardo, di fatto dà la possibilità di ripristinare le macchinette infernali dove erano presenti prima del 2016 senza dover rispettare le distanze dai luoghi sensibili, toglie potere ai sindaci sulle restrizioni degli orari, mette a rischio di infiltrazione mafiosa il tessuto economico”. Per Marco Grimaldi (Leu) “le slot stanno per tornare in tanti bar e in tutte le tabaccherie che le avevano dismesse. Più ancora che delle macchinette, abbiamo paura che le sale diventino delle vere lavanderie di soldi a gettoni. La destra al governo, forzando il regolamento del Consiglio regionale alla fine è riuscita a ottenere tutto questo”. 

Favorevoli. Per l’assessore Andrea Tronzano, invece, “con questo provvedimento è stato ristabilito lo stato di diritto e la certezza degli investimenti. Salvati i lavoratori dal licenziamento. Garantita la legalità rispetto al gioco sommerso. Sconfitto lo stato etico che dice ai propri cittadini che cosa sia giusto e che cosa si deve fare. Sono veramente soddisfatto perché è una battaglia di principio e di sostanza che ho iniziato per primo tre anni fa in quasi totale solitudine ed oggi, grazie agli amici della Lega e al mio partito Forza Italia, è diventata realtà”. Favorevoli i consiglieri della Lega Nord: per Alberto Preioni il provvedimento è “ la vittoria dei lavoratori onesti. Uomini e donne con un’occupazione lecita, non lavoratori di serie B come qualcuno vorrebbe descriverli. La legge 9 del 2016 non ha funzionato, lo dicono i dati dell’Ires”. Esultano, invece, i gestori riuniti nell’associazione As.tro: “Dopo quattro anni, in Piemonte, è giunto il momento di tornare al lavoro e, oggi, questa è la cosa più importante. Finalmente è stato rimosso il ’mostro giuridico’ della retroattività che ha costretto alla chiusura le aziende regolarmente autorizzate e avviate nel pieno rispetto delle regole”.

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