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Giovedì 25 aprile 2024

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Schiamazzi al ristorante e poi botte fuori, giovane a processo

Nell'aprile 2019, una serata assurda per alcuni commensali, a cena in un locale a Savigliano

La Guida - Schiamazzi al ristorante e poi botte fuori, giovane a processo

Savigliano – Si erano ritrovati in un ristorante in centro per una tranquilla serata tra amici, ma per i coniugi S. G. e A. S., la serata dl 13 aprile 2019 si concluse in modo del tutto inaspettato. Quando entrarono all’interno c’era già un tavolo con una comitiva di ragazzi e poco dopo, a un altro tavolo si sedette un altro gruppo di giovani. “Facevano rumore, schiamazzi, non riuscivamo a sentire quello che dicevamo – ha riferito l’uomo – poi a un certo punto, in combutta tra loro, avevano iniziato a giocare con gli interruttori accendendoli e spegnendoli a ripetizione”. “Gli avevamo chiesto di smetterla – ha riferito la signora – e loro hanno iniziato a insultarci, dandoci dei vecchietti e dicendo che dovevamo andare a casa. Anche il titolare e i camerieri avevano detto ai ragazzi di smetterla ma senza ottenere nulla”.
La coppia con gli amici decise quindi di andare via e fuori dal ristorante avvenne il peggio. L’uomo, costituito con la moglie parte civile in giudizio, ha riferito di aver visto uno dei suoi commensali aggredito da uno dei ragazzi che nel frattempo era uscito fuori con il resto del gruppo. “Sono accorso per cercare di aiutare il mio amico – ha raccontato in aula l’uomo -, quello mi ha dato un pugno in un occhio e quando sono finito a terra ha continuato a colpirmi sul corpo”. Il ragazzo in questione è A. C., imputato in questo processo per lesioni aggravate. A quel punto è intervenuta la moglie che nel tentativo di fermare l’aggressione è stata afferrata per il braccio: “Ho detto cosa state facendo – ha dichiarato in aula la donna – e lui mi ha presa e storto la mano destra”. Le conseguenze mediche per la coppia sono state molto impegnative: l’uomo ha dovuto subire un intervento di sette ore alla spalla e ancora adesso ha problemi di vista da un occhio. Anche la donna ha riportato conseguenze alla spalla che dovrà essere operata: “Avevo un’attività che ho dovuto vendere perché mio marito che lavorava con me non ha più potuto aiutarmi e non potevo permettermi una dipendente”. All’ospedale la coppia aveva incontrato l’aggressore, che aveva dovuto ricorrere alle cure mediche per il naso rotto, ma la coppia ha negato di aver visto ematomi sul volto del ragazzo ed entrambi hanno negato di averlo colpito o di aver visto qualcuno che lo avesse colpito. In aula ha deposto anche uno dei Carabinieri intervenuti sul posto su chiamata della signora vittima dell’aggressione, il quale ha dichiarato di aver notato una situazione relativamente tranquilla, tanto che sul momento lo aveva giudicato un intervento di lieve entità. L’udienza è stata rinviata al 9 luglio per ascoltare altri testimoni e cercare di far luce sulla dinamica della rissa e sull’origine delle ferite riportate dall’imputato.

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