Cuneo – Si è concluso con un’assoluzione il processo a L.R., giovane cuneese che un pomeriggio di dicembre del 2018, tornando a casa trovò l’amico con cui condivideva l’appartamento in effusioni amorose con la propria fidanzata; il ragazzo aveva già qualche sospetto e la prova la ebbe quando con un escamotage uscì prima dal lavoro per verificare quella che, purtroppo per lui, non era solo un’illazione.
Di quel pomeriggio i due amanti traditori hanno saputo raccontare poco al giudice, perché erano piuttosto brilli; certamente ci fu qualche spintone fra i due ragazzi, poi il fidanzato tradito avrebbe colpito l’altro ad un fianco con un pugno, l’altro invece riferì di essere stato colpito con il manico di una scopa. La ragazza, invece, sempre piuttosto brilla, non ricordava neanche che si fossero picchiati.
Ma l’origine del processo per lesioni aggravate dall’uso di un bastone non sono state le ferite riportate nella colluttazione, bensì il danno all’auto che l’amico traditore trovò quando lasciò l’appartamento. Pensando che fosse stato il coinquilino ad accanirsi sulla sua macchina per vendetta, si era recato dai Carabinieri a sporgere denuncia.
Era solo il danno all’auto che voleva denunciare ai Carabinieri, ma quando si trovò a raccontare tutto il fatto, tradimento compreso con annessa litigata e botte, i militari non poterono esimersi dal denunciare L.R. per le lesioni, essendo quello un reato procedibile d’ufficio. Dal momento, però, che sia in Pronto Soccorso che alla madre, il ragazzo non aveva raccontato di essere stato picchiato, ma semplicemente di essere caduto dalle scale, e mancando una prova certa dell’uso del bastone, il giudice ha accolto la richiesta della difesa di assoluzione, derubricando il reato in lesioni semplici, e quindi non procedibili per mancanza di querela.
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