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Martedì 16 aprile 2024

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Treni e autobus affollati, appello delle associazioni dei pendolari

Problemi sulle tratte regionali dopo l'aumento dei passeggeri negli ultimi giorni per la ripresa delle attività lavorative e scolastiche in presenza

La Guida - Treni e autobus affollati, appello delle associazioni dei pendolari

Torino – Numerose associazioni piemontesi di pendolari e ambientalisti grazie al Coordinamento per la Mobilità Integrata e Sostenibile si uniscono in un appello perché la politica regionale si impegni a far ripristinare il servizio ferroviario e degli autobus almeno a livello dell’offerta presente prima dell’emergenza covid-19.

“Negli ultimi giorni – si legge nel comunicato conginuto – a un aumento dei passeggeri sulle tratte regionali per la ripresa delle attività lavorative e scolastiche in presenza non è seguita un’espansione del servizio, mantenuto all’80% o in certi casi anche al 60% rispetto a quello precovid, con conseguenti situazioni di affollamento. Siamo a conoscenza del contenzioso tra la Regione Piemonte e Trenitalia ma evidenziamo come questa situazione non sia più sostenibile. Ci chiediamo inoltre come sia possibile che la nostra Regione sia ormai l’unica su tutto il territorio nazionale a patire questa condizione, nonostante sia noto da tempo che nei vari piani nazionali di sostegno alle amministrazioni regionali si sono stanziate ingenti risorse, le ultime di pochi giorni fa pari a 450.000.000 di euro aggiuntivi a quelli già previsti. Con stupore nei giorni scorsi abbiamo letto la dichiarazione dell’assessore Gabusi in merito ai fondi del Recovery Plan (“Se avessimo saputo prima che c’è spazio solo per le ferrovie, avremmo orientato diversamente il nostro lavoro di consultazione dei territori “), non vogliamo neanche pensare che l’assessore non abbia letto le linee guida dell’Europa sui temi da inserire nei piani nazionali di ripresa, indirizzati verso la transizione ecologica, privilegiando il trasporto pubblico. Chiediamo quindi un radicale cambiamento nella gestione dei trasporti che fino ad ora si è rivelata insufficiente e permeata da una vena demagogica difficile da comprendere, concentrando energie e fondi per un miglioramento del servizio attuale, sostenibile per la salute e lo stile di vita delle persone e rispettoso dell’ambiente”.

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