Cuneo – Gli obiettivi del progetto “Demetra” sono molteplici, a iniziare dall’impulso ad accelerare la transizione digitale premiando l’adozione di tecnologie di agricoltura e zootecnia di precisione con progetti in grado di preservare le caratteristiche uniche del nostro territorio. Con una crescita del 22% in un anno, gli investimenti in nuove tecnologie nel settore agricolo si concentrano in particolare su sistemi di monitoraggio e controllo delle produzioni (49%), attrezzature e software gestionali (34%) e tecnologie di mappatura delle superfici e raccolta dati per il supporto alle decisioni (14%). Un’evoluzione del lavoro nei campi che sul “portale del socio” di Coldiretti ha portato alla creazione di “Demetra”, il primo sistema integrato per la gestione online dell’azienda agricola con lettura in tempo reale dello stato di salute delle coltivazioni, dati su previsioni meteo e temperature, fertilità dei terreni e stress idrico.
Un sistema per una gestione efficiente e sostenibile delle colture, utile ad affrontare le nuove sfide dei cambiamenti climatici. I robot sono poi sempre più al centro dell’attività agricola per monitorare e bloccare i nuovi parassiti alieni che distruggono i raccolti, per risparmiare fino al 95% di acqua per l’irrigazione e nell’allevamento e per gestire in automatico serre di coltivazione senza l’intervento umano. Occorre inoltre creare consapevolezza e cultura nel consumatore sulla provenienza dei prodotti e sulle loro caratteristiche, garantendo sicurezza, salubrità e qualità attraverso l’adozione di tecnologie digitali per la tracciabilità, anche attraverso il ricorso alla certificazione con blockchain, perché quella dell’indicazione in etichetta dell’origine della materia prima è infatti una battaglia storica per il settore. Vanno incentivati modelli economici innovativi che prevedono una più equa distribuzione del valore lungo la catena di approvvigionamento, così come va sostenuto lo sviluppo di canali di vendita digitali per le filiere corte nazionali. Tra gli obiettivi anche quello di sviluppare brevetti basati su tecnologie che abbiano uno standard tecnologico “made in Italy” a servizio della filiera agroalimentare italiana per migliorarne efficienza ed efficacia. Per questo vanno sostenuti percorsi di formazione dedicati e in questo contesto è molto positivo che fra le 10.000 startup innovative italiane moltissime si occupino di agricoltura e agritech.
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