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Giovedì 18 aprile 2024

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Regione, il flop della Lega sull’azzardo

Marcia indietro sulla proposta di legge sulle slot machine, vincono le opposizioni con Fratelli d'Italia e Foza Italia che lasciano sola la Lega

La Guida - Regione, il flop della Lega sull’azzardo

Torino La discussione sulla proposta di legge 99 della Lega che vorrebbe modificare la legge del 2016 sul gioco d’azzardo, dopo aver portato alla spaccatura della maggioranza di centrodestra in consiglio regionale ha portato allo stop e viene sospesa. Una vittoria per le minoranze e per Fratelli d’Italia che aveva  preso nettamente le distanze dalla scelta della Lega, poi seguiti da Forza Italia. Un “cambio di strategia” lo definisce la Lega che ne esce in ogni caso politicamente sconfitta dopo aver incassato in aula 65 mila emendamenti contrari portando a un’eventuale discussione di mesi. La  proposta di legge si è scontrata di fronte alla mancanza dei numeri per poterla approvare.
“La Lega ha rifiutato ogni mediazione e si è schiantata” è il giudizio diMonica Canalis  vice segretaria Pd Piemonte e consigliera regionale così comeMarco Grimaldi di Luv che ha aggiunto: “La nostra difesa nel merito dell’ottima legge per la prevenzione e il contrasto al gioco d’azzardo patologico ha mandato in frantumi la proposta di legge Leone e in tilt la maggioranza”.
Claudio Leone, firmatario della proposta di legge conferma:  “Per noi è solo un cambio di strategia abbiamo dovuto fare i conti con 65 mila emendamenti, una distorsione della democrazia che dovrebbe essere confronto e dialettica. Nessun passo indietro. Il provvedimento voluto con forza dal gruppo della Lega non è né accantonato, né ritirato né tantomeno bocciato”.
Ora la parola passa alla giunta perché si andrà verso un disegno di legge della giunta, e così si scoprirà cosa ne pensa Alberto Cirio, sempre assente in tutte e quattro le sedute del consiglio regionale. Lunedì, per evitare la spaccatura che è avvenuta e che potrebbe avere ripercussioni sulla tenuta del governo regionale, la maggioranza si era riunita con Cirio per capire come uscirne, cercando un compromesso alla riforma che la Lega vuole a tutti i costi. Ma non è servito a nulla.
Per ora è tutto da ridiscutere.

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