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Giovedì 25 aprile 2024

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Le bije di Farigliano in lizza per le “buone pratiche” patrimonio dell’Unesco

Il progetto giochi popolari attende ora il responso finale

La Guida - Le bije di Farigliano in lizza per le “buone pratiche” patrimonio dell’Unesco
Farigliano – Il tradizionale gioco delle “bije”, i birilli fariglianesi, entrano ufficialmente nella lista dei giochi popolazioni del “Tocatì”, candidati all’inserimento nel Registro delle “buone pratiche di salvaguardia” del patrimonio immateriale Unesco. Non vi è ancora la certezza che si arrivi realmente a raggiungere l’ambito riconoscimento ma il fatto dell’autorizzazione alla candidatura è sicuramente un’ottima soddisfazione per i giochi popolari ma soprattutto per le donne del paese, che per tradizione sono le uniche a detenere la sfida in questo particolare ambito. A rappresentare tutta la comunità composta da più di 50 giocatrici appassionate è Giancarlo Tavella. L’ex sindaco di Farigliano, da più di tre anni, nel dedicarsi all’iniziativa ha messo in piedi l’Associazione “Birilli di Farigliano – Gioco delle Bije”. “Il nostro è uno dei pochissimi giochi con vincolo di genere esistenti – dice Tavella – unico a livello italiano, non ne conosco altri ed è per questo che ottiene una visione particolare. L’attività risale al Medioevo, intorno al 1300 durante il governo della Marchesa Isabella Doria. Siamo l’unica area italiana dove sono stati trovati giochi a livello esclusivo femminile poi si deve fare riferimento all’estero soprattutto in Spagna nella Catalogna, nella fascia Nord-Atlantica, nell’Aragona vicino a Saragozza dove si organizza un Festival dei Birilli tutto in rosa (Farigliano ha partecipato come unico rappresentante per l’Italia)”.
Tra gli Statuti comunali medioevali si faceva già cenno alle “bije” a cui ancora oggi le donne del posto sono legate.
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