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“Se il futuro sarà lo smartworking forse i piccoli comuni potrebbero giovare di qualche residente in più”

Pontechianale, il sindaco Oliviero Francesco Patrile traccia un bilancio dell'anno di emergenza

La Guida - “Se il futuro sarà lo smartworking forse i piccoli comuni potrebbero giovare di qualche residente in più”

Pontechianale – Il sindaco Oliviero Francesco Patrile traccia un bilancio del 2020 a Pontechianale. “Dal punto di vista dei contagi siamo stati fortunati, ma ci sono state alcune altre criticità anche se già presenti da tempo, penso alla mancanza di alcuni servizi, come la farmacia – dice -. I negozi di generi alimentari sono rimasti sempre aperti e questo ci ha aiutato, anche se per necessità ci era permesso di spostarci nei paesi vicini. Forse le persone anziane, sole e senza automobili, hanno fatto più fatica, ma il negozio del posto ha fatto si che fossero sempre riforniti”.
Forse i piccoli paesi come Pontechianale hanno vissuto in modo diverso il lockdown, continua il sindaco: “Tutte le case hanno un giardino e quindi spazi per stare fuori, cosa di cui hanno approfittato anche alcuni domiciliati che hanno potuto fermarsi in paese anche lavorando da remoto. Se il futuro sarò lo smartworking forse i piccoli comuni potrebbero giovare di qualche residente in più, sapendo ovviamente che se questo sarà il futuro andranno potenziate le linee”.
A risentire maggiormente dell’impatto dell’emergenza è stato il comparto commerciale, i piccoli negozi e i ristoranti. “Adesso poi, con gli impianti ancora chiusi, non hanno potuto lavorare i maestri di sci, i dipendenti degli impianti sono rimasti a casa e le ricadute negative sono state ancora più forti. Con il nuovo contributo arrivato dallo Stato cercheremo di aiutare tutte le attività, i soldi non sono molti (35 mila euro in 3 anni da dividere tra tutte le partite iva e gli artigiani del territorio), ma mi auguro che arrivino anche ristori diretti perché non si può resistere un altro anno così”. 

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