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Venerdì 29 marzo 2024

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All’imbocco della valle Stura c’è la “rocca degli sparvieri”

Nei due tomi di Walter Cesana un’ampia e dettagliata ricerca sulla storia di Roccasparvera

La Guida - All’imbocco della valle Stura c’è la “rocca degli sparvieri”

Due tomi frutto di quattro anni di consultazione degli archivi. Uno studio che l’autore qualifica come “storia localizzata”, incardinata nel tessuto sociale e culturale, “aperta a un territorio più vasto”. Il principio ispiratore è quello di una storia “scritta dal basso” alla ricerca del passato, con un pizzico di orgoglio per gli abitanti di Roccasparvera che si muta però anche in responsabilità per garantire al territorio un futuro nel rispetto della propria identità.
Da un lato si struttura una ricerca prettamente storica intorno alle origini e allo sviluppo del centro abitato all’imbocco di una valle importante per il transito internazionale. Dall’altro c’è spazio per le voci degli stessi abitanti che diventano fonti orali per una storia più recente, salvaguardia di un passato prossimo che, paradossalmente, rischia d’essere più rapidamente vittima del tempo, perché espressione di una vita che non viene consegnata ai manufatti o ai documenti, ma sopravvive in stretta relazione con le persone.
Il primo documento che cita il nome dell’abitato risale al 1028 in cui si parla di “Rocha Sprareria” o “Castrum Rochae Sparvariae” che un secolo dopo diventerà “Roccasparavera”. Un nome che solleva interessi etimologici di cui l’autore riporta due letture. Quella che storicamente è prevalsa è fondata sulla conformazione del luogo in relazione anche al castello dei conti Bolleris del XII secolo. Testimoniata dallo stemma del comune, la lettura sarebbe dunque “Rocca degli sparvieri”.
È plausibile anche un’altra interpretazione fondata su una lettura più antica della posizione geografico-ambientale dell’abitato. Allora il nome sarebbe un composto latino di “rocca para veria”, cioè “rocca che prepara la primavera”: luogo con ottima esposizione al sole, cosa non di poco conto per un territorio di montagna.
Punto strategico per i collegamenti tra pianura e alta valle o oltre, il territorio di Roccasparvera è abitato dalla preistoria come testimoniano numerosi rinvenimenti. In seguito la zona vive nell’orbita dell’antica Pedona e subisce i saccheggi delle invasioni barbariche poi dei Saraceni il cui passaggio riecheggia ancora nel nome di un luogo: Rocas Sarasin. Nei secoli successivi il territorio dovrà fare i conti col Marchesato di Saluzzo e prenderà sempre più una funzione di controllo dello sbocco della valle Stura.
Una sezione di documenti attesta i rapporti politici ed economici che Roccasparvera intrattiene con i territori vicini, ma anche con le corti straniere fornendo anche dati statistici. Nell’età moderna l’autore ricostruisce, sempre con un’impostazione cronologica, il fitto reticolo di confraternite e compagnie religiose che sostiene una grande vitalità spirituale, mentre nell’ultimo secolo è possibile rinvenire informazioni sulle famiglie, sui rapporti sociali, sulle istituzioni presenti, prima fra tutte la scuola. Abbandonando la storia e seguendo la cronaca si arriva fino al 2020 quando anche Roccasparvera fa i conti con il Covid.
Questo legame sempre più evidente dell’evoluzione storica con le persone che l’hanno vissuta si rende evidente nell’ultima parte, quando la parola passa agli stessi abitanti, ai loro ricordi che rafforzano quella dimensione umana che la storia deve mantenere e sostenere nel tempo.

 

Roccasparvera
di Walter Cesana
Primalpe
60 euro

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