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Mercoledì 24 aprile 2024

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Tettoia Vinaj, il Comune chiede il pagamento di 550.000 euro tra arretrati e oneri

Non è andata a buon fine il tentativo di risolvere la vertenza in via stragiudiziale: il Comune chiede al gestore, la Tettoia Vinaj srl, 263.000 euro di canoni insoluti e 291.215 euro di oneri per i parcheggi, oltre alla restituzione dell'immobile. La vicenda non coinvolge l'Open Baladin che affitta regolarmente la struttura dal gestore

La Guida - Tettoia Vinaj, il Comune chiede il pagamento di 550.000 euro tra arretrati e oneri

Cuneo – Il Comune intende chiedere la risoluzione del contratto di gestione della Tettoia Vinaj, in piazza Foro Boario, per ottenere il recupero del credito maturato nei confronti dell’attuale gestore ed, eventualmente, anche la restituzione dell’immobile.

La struttura, di proprietà comunale è stata riqualificata con i fondi del Pisu nell’ambito dell’intervento relativo all’intera area dell’ex Foro Boario ed è attualmente affidata in concessione alla società Tettoia Vinaj srl, che a sua volta affitta l’immobile all’Open Baladin (che paga affitto e Cosap ed è del tutto estraneo al contenzioso tra Comune e gestore).

La questione del pagamento del canone per la concessione in gestione e della differente interpretazione tra le parte del relativo contratto in merito alla tempistica dei pagamenti si trascina da alcuni anni ed è stata anche al centro di interpellanze in consiglio comunale. Nell’ottobre scorso il Comune ha affidato all’avvocato Vittorio Barosio l’incarico di tentare di comporre in via stragiudiziale la vertenza, chiedendo alla Tettoia Vinaj srl, e alla Consital (a cui Tettoia Vinaj srl è subentrata nel contratto di gestione nel 2014) il pagamento degli arretrati, pari a 263.539 euro di canoni insoluti e della cifra di 291,215 euro a titolo di oneri per la monetizzazione dei parcheggi a norma, secondo quanto previsto dal contratto con cui il Comune aveva affidato alla Consital la progettazione esecutiva, la realizzazione dei lavori di ristrutturazione e la successione gestione trentennale dell’immobile.

Il canone di concessione a carico del gestore è di 30.000 euro nei primi tre anni, 48.219 euro nei successivi cinque per poi salire a 63.266 negli anni successivi.

“Il mancato adempimento da parte della società di progetto di alcuni impegni sottoscritti formali ed economici – si legge nella relativa delibera della giunta comunale – giustificati dall’operatore anche con una pretesa diversa interpretazione di una norma del richiamato contratto, hanno imposto l’intervento di un legale, per la definizione in via stragiudiziale della vertenza nata in proposito e per il recupero delle somme dovute dal concessionario”.

Il tentativo di risolvere il contenzioso in via stragiudiziale non è però andato a buon fine e a fine gennaio la giunta comunale ha approvato la delibera con cui autorizza il sindaco ad avviare “un’azione davanti alla competente autorità giurisdizionale per far dichiara la risoluzione del contratto del 2014 e per ottenere la restituzione dell’immobile, oltre al recupero del credito”.

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