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Giovedì 28 marzo 2024

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Terremoto nella sanità piemontese: il cuneese Fabio Aimar si dimette da direttore

Contrasti con l'assessore Icardi che lo aveva voluto al comando. Crisi in piena campagna vaccinale, comn le nomine dei direttori generali e i fondi da cercare per il nuovo ospedale di Cuneo

La Guida - Terremoto nella sanità piemontese: il cuneese Fabio Aimar si dimette da direttore

Cuneo – Aveva presentato le dimissioni già qualche settimana fa al suo assessore Luigi Icardi e al presidente Cirio, dimissioni che erano state “congelate”. Da ieri sono ufficiali, Fabio Aimar ha lasciato la Direzione generale della sanità piemontese. 44 anni, nominato nel dicembre del 2019 alla guida della Sanità piemontese, il cuneese Aimar era stato fortemente voluto dallo stesso Icardi. Già segretario cittadino di Cuneo della Lega Nord, Aimar ha lavorato nelle Asl cuneesi dal 2005 ed era dirigente sanitario dal 2011 prima, all’Asl Cn2 e poi all’Asl Cn1, diventando anche professore a contratto in statistica dell’Università di Torino con corso anche nella sede di Cuneo dell’ateneo torinese. Proprio nella militanza leggista e nell’Asl cuneese, Icardi e Aimar si sono conosciuti. Ma ora le dimissioni sembrano dettate da un rottura tra i due consumata in tutti questi mesi, sia per le diverse visioni sulle decisioni della gestione della pandemia sia sulla richeista di Aimar, mai ascoltata dall’assessore, di rafforzare personale e quadri dirigenti.
In una nota Aimar precisa: “Ho atteso che la pandemia rallentasse e che la campagna vaccinale prendesse avvio per comunicare questa mia volontà all’amministrazione regionale in modo da non dare problemi nella gestione dell’emergenza sanitaria. Continuerò comunque a svolgere il mio ruolo di direttore fino a quando la regione non avrà espletato tutte le procedure necessarie all’individuazione del nuovo direttore in un’ottica di continuità e di piena collaborazione con l’assessorato alla Sanità della Regione”.
Ancora in piena emergenza sanitaria, con il piano vaccinale che latita e che cambia ogni settimana, con la prospettiva delle importanti nomine alla guida di Aso e Asl del territorio, la riorganizzazione della rete territoriale ancora da disegnare, e le risorse sulla sanità da cercare e definire, all’assessorato alla Sanità piemontese si vive un vero e proprio terremoto. In un clima già teso tra i due cuneesi al governo regionale, il presidente Cirio e l’assessore Icardi. E a correre i rischi maggiori sono proprio quelle realtà come Cuneo e Savigliano che stanno sgomitando per accaparrarsi risorse utili dal Recovery Plan per le nuove strutture in programma.
Tutta l’opposizione unita chiede in una nota congiunta che ora il successore di Aimar “sia di altissimo profilo e ricercato al di fuori delle logiche di appartenenza”. E Più Europa e Radicali tornano a richiedere che lo stesso Icardi segua il suo dirigente, si dimetta e ritorni all’Asl.

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