Cuneo – Da oggi lunedì 1° febbraio lo spazio diurno per le persone senza dimora a Cuneo chiude. Il freddo continua, l’emergenza sanitaria anche, così come la loro emergenza quotidiana. Ma il progetto dell’accoglienza diurna per le persone senza fissa dimora era stato fissato fino al 31 gennaio. L’accoglienza diurna era un servizio aggiunto quello notturno della Croce Rossa dovuto proprio all’emergenza Covid e all’esperienza positiva assunta nel primo lockdown. Veniva effettuata tutti i pomeriggi nel Centro d’incontro della parrocchia del Cuore Immacolato di Maria, gestita da una rete che unisce il Comune di Cuneo insieme alle parrocchie dei Salesiani e del Cuore Immacolato, la Caritas diocesana, il Consorzio socioassistenziale e agli operatori dalle cooperative Momo, Fiordaliso ed Emmanuele.
“L’accoglienza diurna organizzata per le persone senza fissa dimora aveva da subito definito una sua scadenza naturale al 31 gennaio – spiega il vice sindaco e assessore Patrizia Manassero -. Tuttavia da oggi non si ferma l’attenzione sul tema, già in questi giorni e a proseguire oggi e domani si continua nel progettare attorno a questa esperienza. L’accoglienza diurna ha avuto in grosso successo durante il primo lockdown quando si affiancava al divieto di circolare in città. Oggi l’assenza di un divieto riduce le presenze e il tempo della fruizione, è una analisi fatta da chi con il Comune collabora alla gestione del progetto, professionisti delle cooperative e volontari del terzo settore. Nei prossimi giorni si continuerà a progettare servizi a favore dei senza fissa dimora, e anticipo che lunedì 8 febbraioè convocato il tavolo sul tema “accoglienza braccianti della frutta”, al quale partecipano tutti gli attori impegnati nell’accoglienza cuneese”.
Una progettazione, quella annunciata dalla Manassero, che vuole affrontare non nell’emergenza dei mesi estivi, con la tensione e il problema Movicentro che nell’ultima estate è esploso, ma cercando una condivisione e delle risposte concrete.
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