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Sabato 20 aprile 2024

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Nuovo ospedale di Cuneo: per i progettisti il Carle vince 18 a 1 sul Santa Croce

Sono stati consegnati e presnetati i due studi di prefattibilità del progetto del nuovo ospedale di Cuneo

La Guida - Nuovo ospedale di Cuneo: per i progettisti il Carle vince 18 a 1 sul Santa Croce

Cuneo – Più Carle che Santa Croce, più la periferia di Confreria che il centro città. Sui diciannnove parametri analizzati da progettisti dello studio di prefattibilità del progetto del nuovo ospedale di Cuneo, ben diciotto giocano a favore del Carle. I parametri vanno dall’accessibilità all’ampliabilità, dalla libertà compositiva all’area di cantiere, dalle interferenze durante la costruzione alla complessità realizzativa, dai tempi ai costi, dai parcheddi alla possibilità di aree verdi.
Martedì 22 dicembre sono stati consegnati gli studi di prefattibilità del progetto del nuovo ospedale di Cuneo. E per presentarli, un po’ a sorpresa, presso la sala di rappresentanza dell’ospedale Santa Croce, c’erano i tre progettisti Elena Airaldi e Luigi Colombo di Milano e Benedetto Camerana di Torino, a cui era stato affidato l’incarico dalla Fondazione per il nuovo ospedale diretta da Fulvio Moirano che ha pagato lo studio. Di fronte il presidente della Regione Alberto Cirio, l’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi, Corrado Bedogni, direttore generale dell’Aso di Cuneo e il sindaco di Cuneo, Federico Borgna.
Un doppio studio con il sistema cosiddetto “a semafori” cioè indicando i pro e i contro di ognuna delle due localizzazioni del nuovo polo ospedaliero per il capoluogo provinciale, o il Santa Croce in città oppure il Carle dall’altra parte del fiume Stura, nell’area in frazione Confreria, alla luce dei parametri sanitari e dei dati richiesti.
Spetterà al Comune, in base alle indicazioni tecniche fare l’ultima scelta quella definitiva del luogo dove il nuovo ospedale dovrà sorgere, una scelta che deve tenere conto di progettare contemporaneamente il recupero di quello che si abbandona. Ed è già stata calendarizzata la Commissione speciale in Comune per lunedì 28 dicembre a cui dovrebbe partecipare anche l’assessore regionale Icardi.
“Abbiamo fatto un’analisi morfologica e urbanistica molto attenta per valutare pro e contro delle due aree – dice Camerana –  partendo dall’analisi dei vincoli. Il Santa Croce è un’area più piccola e compressa con poca possibilità di espansione. Occorre variante urbanistica e riclassificazione piano acustico. Al Carle c’è un vincolo di beni paesaggistici che si risolve con progetto mediato con la Soprintendenza”.
“Al Carle è possibile costruire in orizzontale – interviene Colombo -, al Santa Croce in verticale. Dobbiamo far stare su area un hub che funzioni. Analisi costi benefici che porta anche vantaggi a pazienti, operatori e cittadini. Non abbiamo voluto tirare conclusioni perchè non è il nostro compito”.
Ma l’analisi rimane comunque impietosa nei confronti del Santa Croce da parte dell’analisi tecnica del team degli architetti: su 19 punti analizzati, 18 sono a favore del Carle uno solo del Santa Croce, ed è quello dell’essere in centro città a due passi dalla stazione. Dallo studio emerge che i costi sono più o meno gli stessi sia se si sceglie di ristrutturare il Santa Croce che di ampliare il Carle, nell’ordine di poco più di 200 milioni di euro.
“Ora si deve scegliere – ha concluso il presidente Cirio – e stiamo attenti fino in fondo sulla scelta, prendendo atto delle istanze dei territori e considerando che molte decisioni errate sono state fatte in Piemonte in diverse aree”.

 

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