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Giovedì 28 marzo 2024

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La fantasia per affrontare la lontananza dei figli

“Il bosco buonanotte” una storia per bambini scritta da tredici detenuti

La Guida - La fantasia per affrontare la lontananza dei figli

Le favole sono scritte per bambini e adulti. Una verità che questo libro conferma pienamente anche se con una particolarità. Infatti è una favola semplice e delicata come tutte le favole, linguaggio e figure adatte per i bambini. Gli adulti stanno dietro, non come lettori, ma come ideatori. Anzi è una favola che anzitutto è servita a loro. Il libro è infatti il risultato di un laboratorio di scrittura del progetto Liberandia promosso dall’Associazione Voci Erranti di Savigliano sviluppato con alcuni detenuti della casa di reclusione “R.Morandi” di Saluzzo.
All’origine c’è anche una doppia prospettiva di cammino. Da un lato c’è l’attenzione verso i figli di queste persone che crescono senza un padre senza esserne orfani. Dall’altro c’è la domanda su come vivono la genitorialità le persone che per svariati motivi devono viverla nella lontananza, nella separazione.
Su questo retroterra cresce questa favola frutto delle riflessioni di tredici detenuti. Una favola dove si parla di maschere. Non quelle di carnevale, ma quelle vendute sottobanco. Una vendita frutto dell’inganno che promette ricchezze e poteri in cambio di mezzo cuore. E il bosco è il risultato di questo commercio. Perdersi tra gli alberi, nel buio è l’esperienza di chi si lascia allettare da queste promesse e diviene vittima della regola del bosco: “nessuno può fare quello che sa fare”.
Ma come ogni favola c’è il momento della svolta che si concretizza nella ripensare a ciò che si è perso. Le lacrime, indice di una consapevolezza finalmente ritrovata, sono il passaggio benefico verso la luce per un “cammino verso casa, pronti a ritornare per abbracciare e raccontare”.

 

Il bosco buonanotte
a cura di Voci erranti
Scritturapura
20 euro

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