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Sabato 20 aprile 2024

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Dichiarato negli ospedali piemontesi il Piano di emergenza per massiccio afflusso di feriti

Si chiama con l'acronimo Peimaf ed è un piano di gestione della maxi-emergenza, che coinvolge tutti i professionisti medici e infermieri e tutta la struttura sanitaria

La Guida - Dichiarato negli ospedali piemontesi il Piano di emergenza per massiccio afflusso di feriti

Cuneo – Negli ospedali della provincia e del Piemonte è stato dichiarato il Piano di emergenza interna per il massiccio afflusso di feriti in ospedale. Si chiama con l’acronimo Peimaf ed è un piano di gestione della maxi-emergenza, che coinvolge tutti i professionisti medici e infermieri e tutta la struttura sanitaria. Si dichiara in caso di tragedie, eventi catastrofici (vedi alluvioni, terremoti, recentemente per il crollo del Ponte Morandi). La richiesta ai direttori generali di Aso e Asl piemontesi è arrivata direttamente dalla Regione Piemonte, di dare avvio al piano.

È un provvedimento organizzativo per essere pronti a ulteriori picchi, che consente alle strutture organizzative ospedaliere più rapidità di azione e di decisione nell’affrontare i grossi numeri dell’emergenza Covid. L’afflusso registrato nelle ultime 48 ore ai Pronto Soccorso degli ospedali con numeri alti, letti tutti occupati sta preoccupando. Oggi ai Pronto Soccorso approdano molti pazienti che non trovano risposte altrove e che si dirigono in ospedale.
La situazione per ora è sotto controllo ma occorre essere pronti per eventuali nuovi picchi e il Peimaf consente ad un ospedale di far fronte ad una maxi-emergenza mantenendo uno standard alto di trattamento dei pazienti. Ufficialmente si legge nelle relazione di preparazione del Peimaf, “il piano di emergenza interno per il massiccio afflusso dei feriti consente agli operatori di passare da una condizione di caos ad una condizione di moderata confusione al fine di di ottimizzare le risorse e gestire in modo quanto più possibile l’emergenza in atto”.

Questa decisione comporta un ulteriore taglio nelle visite ambulatoriali e nei ricoveri ordinari così come negli interventi chirurgici programmati.

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