Cuneo – È morto venerdì 9 ottbre a 96 anni appena compiuti mercoledì 7 ottobre, Francesco “Cecco” Mosca, partigiano in valle Stura, uno dei protagonisti della lotta al fascismo a Cuneo e valli.
Cek come veniva chiamato dai suoi compagni di lotta, era stato partigiano dall’età di 19 anni dopo aver respirato la sua avversione al fascismo dal padre socialista, “operaio che nel suo lavoro di fabbrica capiva e discuteva con gli altri di uguaglianza, democrazia e di libertà”. Dopo l’8 settembre scelse da Cuneo, di andare in valle Stura, prima a Valloriate, insieme ad alcuni amici sul monte Tamone, e poi a Paraloup dove conobbe Dante e Alberto Bianco, l’eroe nazionale Duccio Galimberti e poi Giorgio Bocca e tanti altri tra cui Mario Fresia Mario e poi Nuto Revelli.
“Mi ha raccontato – racconta Ughetta Biancotto presidente dell’Anpi provinciale – delle sue vicende anche al Chiot Rosa, a San Matteo, di Valgrana, dove i partigiani nel dicembre del 1943-44 si spostarono e vissero alcuni mesi con attacchi da parte dei tedeschi e degli accoliti fascisti.. E inoltre ricordava l’accoglienza e l’aiuto dei valligiani nei confronti dei ” ribelli partigiani “, la loro generosità , il loro coraggio e il loro altruismo. Quei sentimenti che Cecco ha sempre portato avanti nella sua vita, generosità, allegria, simpatia ed empatia. Socievole e affabile con tutti, nell’Anpi Cecco ha dato e partecipato alla vita associativa finchè la salute glielo ha permesso,,sportivo , ha amato molto il Tennis, in cui gareggiava e dava dimostrazione agli amici di una passione e capacità di gioco e rigore”.
Grande amico di don Aldo Benevelli, era sempre presenta alla fiaccolata del 24 aprile a Cneo. La sua testimonianza è entrata a far arte del libro di Gad Lerner “Noi partigiani”.
L’ultimo saluto sarà lunedì 12 ottobre al parco della Resistenza di Cuneo. Lascia la moglie Anna e i figli Gelli, Gianni, Franco e Alessandro.
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