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Giovedì 25 aprile 2024

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Sui tavoli di una locanda il gioco lieve del conoscersi

In “La cantina dei tre lumi spenti” Paola Gula omaggia Cuneo, l’arte dell’accoglienza e la cucina

La Guida - Sui tavoli di una locanda il gioco lieve del conoscersi

Miranda e Fabrizio coppia improbabile eppure vincente. Poi la Cantina dei tre lumi spenti, eredità a prima vista scomoda e ingombrante. Intorno, Cuneo e le sue strade del centro storico. Sono gli ingredienti, è proprio il caso di dirlo, per questo piacevole romanzo di Paola Gula.
La presentazione di Miranda è senza filtri: aiutosegretaria, ruolo che la dice lunga su di lei. Se non fosse ancora chiaro, ecco altre coordinate: statua di cera, caso umano, donna senza difesa. L’abito non fa il monaco, ma quel tailleur color sabbia calza a pennello con il suo fare remissivo, schiacciato dalla presenza di Guido. Ma l’autrice ha già suggerito un ulteriore particolare, scivolato via quasi di nascosto: a Miranda piace “tantissimo” navigare tra i siti dove si parla di cibo e vino.
Fabrizio è su tutt’altro pianeta: carattere deciso come si conviene a un amministratore delegato di un’importante azienda importatrice di vini. È il territorio su cui i due, pur con un po’ di impegno, possono incontrarsi.
Li accomuna l’amicizia con Eugenio, proprietario della cantina del titolo, sapiente cultore della buona tavola, ma soprattutto dell’accoglienza. Quando muore lascia loro in eredità il locale. Qui entra in gioco Cuneo perché quella cantina si trova in Via Savigliano, a due passi dalla chiesa barocca, dietro l’Hotel Lovera.
Non è usuale trovare nei romanzi dei riferimenti così precisi al reale. Sembra tradire la finzione narrativa, spezzare il contratto col lettore basato sull’invenzione, ma è evidente che per l’autrice la città gioca un ruolo importante. Offre le quinte giuste per il palcoscenico di questa storia punteggiata di raffinatezze da bere e da gustare. ”Città difficile”, guardinga, ma da scoprire nel suo carattere discreto e silenzioso.ì
La cantina è riflesso in miniatura di questo ambiente. Lì Miranda si riscopre come persona nuova, non a caso a quei tratti così anonimi dell’inizio si sostituiscono nuove aggettivazioni: “spumeggiante, energica, affascinante e anche colta”. Capace di un approccio nuovo con la clientela fondato su antichi valori, Miranda sa nobilitare persino il pane e olio con un tocco di simpatia e di accoglienza.
Il resto è tutto da scoprire perché sui tavoli della Cantina dei tre lumi spenti è chiaro che si gioca non solo il futuro economico di un’azienda appena nata, ma anche il rapporto tra Miranda e Fabrizio e, chissà, persino la salvaguardia di relazioni umane.

La cantina dei tre lumi spenti
di Paola Gula
Golem
16 euro

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