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Giovedì 28 marzo 2024

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La scuola è iniziata con troppe cattedre vuote

I sindacati uniti di Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda denunciano: “Stiamo avviando azioni sindacali, legali, diffide a fianco delle tradizionali forme di protesta"

La Guida - La scuola è iniziata con troppe cattedre vuote

Cuneo – Oggi è iniziata la scuola. In presenza, non per tutti perché molte aule non sono ancora pronte, ma con troppe cattedre vuote con tanto, troppo, personale precario chiamato a supplire. In certe scuole mancano decine di insegnanti, certe classe hanno cambiato l’intera o quasi squadra dei professori, alla faccia della continuità didattica.

I sindacati uniti della scuola di Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda denunciano: “Abbiamo necessità di più di 7.000 docenti di ruolo, era possibile attivare 8.908 contratti, ne sono stati assunti tra i 1.500 e i 1.600 per l’esaurimento delle graduatorie concorsuali, e non va meglio con il personale Ata, su 2.172 posti liberi sono state autorizzate meno della metà delle assunzioni in ruolo (1.041). La call veloce ha portato in Piemonte una trentina di assunzioni (su più di 2.000 posti possibili). Arriveremo a 15.000 supplenti docenti e a più di 3.000 supplenze Ata, senza contare i così detti “posti Covid”. Si è persa una occasione di immettere in ruolo 32.000 docenti attraverso il concorso straordinario, buttando al macero un accordo tra il Ministro precedente e le organizzazioni sidnacali, decisione incomprensibile dal parte dell’attuale Ministro. Si è pensato più ai banchi che al personale docente ed Ata. L’organico Covid, formato di personale che sarà a disposizione a tempo determinato con l’ingiusta certezza di licenziamento in caso di ritorno al lock down conta 2.932 docenti e 2.709 Ata, e nonostantel’autorizzazione di oltre 2.000 posti in deroga mancano collaboratori nelle scuole per garantire sorveglianza, sicurezza e pulizia”.

Si riparte dunque con un aumento di instabilità e incertezze in un momento in cui tutti, in particolare le famiglie con i loro bambini e i ragazzi, ma anche dirigenti e insegnanti stessi,  hanno bisogno di stabilità e certezze, in cui non occorrono altri imprevisti.

“Per una gestione ferma e serena di fronte al Covid – scrivono i sindacati piemontesi –  per la salute e la sicurezza di tutti, occorrono certezze, serenità e personale stabile. Si è preferito cambiare le “regole gioco” a partita iniziata e in un momento difficile, questo è il risultato. Non avevamo bisogno della scenografica rappresentazione da parte del Presidente Cirio della questione della misurazione della temperatura degli allievi, da fare secondo un modello “originale doc Piemonte” rispetto alle indicazioni nazionali e a tutto il Paese mentre si riapre la scuola con centinaia di collaboratori scolastici mancanti già per la semplice sorveglianza. Abbiamo chiesto alla Regione personale in più e ci hanno restituito un ordine alle scuole sul controllo del diario e dell’autocertificazione da fare ogni giorno da parte delle famiglie. Adesso basta!
Stiamo avviando azioni sindacali, legali, diffide a fianco delle tradizionali forme di protesta. Stiamo monitorando con le nostre Rappresentanze Sindacali Unitarie ogni scuola perché tutto proceda. La scuola del Piemonte per quanto ci riguarda deve aprire con trasporti, mense, pre e post scuola, qualità della didattica, stabilità, continuità e l’attenzione a chi ha bisogni speciali e capacità diverse. La scuola dovrà funzionare ogni giorno e al meglio”.

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