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Giovedì 25 aprile 2024

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La disubbidienza diventa regola di vita

Il classico di Italo Calvino che è il secondo capitolo della trilogia “Il nostri antenati”

La Guida - La disubbidienza diventa regola di vita

“O mangi la minestra o salti dalla finestra”. Sarà che al posto della minestra c’è un piatto di lumache, sarà che in giardino c’è un grande leccio, ma Cosimo Piovasco di Rondò sceglie di arrampicarsi sull’albero. Comincia così la sua nuova vita, in equilibrio tra un ramo e l’altro, con la promessa, fatta a se stesso e agli altri, di non posare mai più piede a terra. L’immagine di Cosimo che si arrampica sull’albero è nota a molti, meno conosciuta è la sua origine. Una sera del 1950, presso un’osteria di Roma, lo scultore Salvatore Scarpitta raccontò a Calvino una storia che sarebbe stata la radice delle avventure di Cosimo. A dodici anni, Scarpitta aveva vissuto trentaquattro giorni su un albero che cresceva nel giardino di casa sua. Dopo sette anni dal racconto, l’immagine del ragazzino che si arrampica sull’albero diventò storia e si caricò di significato. È allora che Calvino, trentatré anni e due pubblicazioni alle spalle, cominciò a scrivere “Il barone rampante”, il secondo capitolo della trilogia “Il nostri antenati”. Lo sfondo delle avventure di Cosimo è il paese immaginario di Ombrosa, su una riviera ligure di ponente ancora incontaminata, nel trapasso gravido di eventi tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento. La disubbidienza di Cosimo, il rifiuto di mangiare il piatto di lumache e la decisione di vivere sugli alberi, non è solo capriccio, ma si carica di significato perché diventa regola di vita. Cosimo è “rampante per vocazione”, come dice lo stesso Calvino, perché grazie alla sua ostinazione sovrumana, riesce ad essere se stesso in modo unico, conducendo una vita svincolata dalle convenzioni e dagli schemi sociali. Ciò nonostante non è un misantropo, anzi quella “minima ma invalicabile distanza”, come la definisce Calvino, gli permette di scegliere e di sentirsi parte attiva della comunità e della sua stessa famiglia. Cosimo vede il mondo da un punto di vista nuovo, una prospettiva che “impone a sé e agli altri un’incomoda singolarità e solitudine, propria dei poeti, degli esploratori e dei rivoluzionari”.

Il barone rampante
di Italo Calvino
Mondadori

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