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Venerdì 26 aprile 2024

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Quello sguardo unico sulle cose

Il giovane Holden rivendica il diritto di chi sta crescendo a non avere un obiettivo chiaro, a essere confuso, a diffidare della meta e delle ambizioni condivise

La Guida - Quello sguardo unico sulle cose

Quando fu pubblicato a New York, nel 1951, “The catcher in the rye” di J. D. Salinger sollevò un polverone. Impiegò dieci anni ad arrivare in Italia, finché Einaudi lo pubblicò con il titolo “Il giovane Holden”. Ad un’America da poco uscita dal secondo conflitto mondiale, il libro sembrò così immorale da vietarne l’ingresso nelle biblioteche delle scuole pubbliche. Il protagonista, Holden Caulfield, non sembrava certo un modello educativo: espulso da un numero imprecisato di scuole, cade spesso nel turpiloquio, beve alcolici, fuma e detesta un gran numero di persone. Nemmeno la trama è un granché: Holden gironzola due giorni per le strade di New York, in attesa che la lettera dell’ennesima espulsione arrivi nelle mani dei genitori. Sono due giorni d’incontri, ricordi e riflessioni: Holden parla con i taxisti, invita una ragazza a teatro, ricorda la notte in cui è morto il fratello Allie, dorme in un hotel squallido, riflette sull’ipocrisia, descrive i dettagli, conversa di letteratura con una suora. Ma c’è qualcosa di unico nel modo in cui Holden guarda e descrive il mondo e i suoi abitanti: nota cose che pochi notano, si fa domande che pochi si fanno e, proprio per questo, è capito da pochi. Una di questi è Phoebe, la sua sorellina di dieci anni. Non è un caso: nei testi di Salinger gli unici dialoghi autentici sono quelli con i bambini. Quando gli adulti parlano tra loro, c’è sempre qualche disturbo nella comunicazione. Holden confida a lei l’unica cosa che vorrebbe davverofare: vorrebbe essere “the catcher in the rye”, l’“acchiappatore” di bambini nel campo di segale; colui che impedisce ai bambini che giocano di cadere. Holden è questo: un adolescente che guarda con orrore al baratro in cui vede cadere i suoi coetanei, “il mondo degli adulti”, corrotto e ipocrita. Nel suo girovagare senza meta, Holden si ribella alla logica del risultato a tutti i costi, rivendica il diritto di chi sta crescendo a non avere un obiettivo chiaro, a essere confuso, a diffidare della meta e delle ambizioni condivise.

Il giovane Holden
di J. D. Salinger
Einaudi

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