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Giovedì 28 marzo 2024

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Una vita allo specchio: intimità e impegno

Nel libro di Cinzia Ghigliano “Lo specchio di Tina” il ritratto di una donna combattiva

La Guida - Una vita allo specchio: intimità e impegno

L’originalità dell’intuizione di Cinzia Ghigliano per il suo libro su Tina Modotti sta tutta nel titolo. Lo specchio qui viene rivalutato non già come oggetto passivo che si limita a assolvere al suo compito di riflettere l’immagine, bensì come via privilegiata di accesso all’intimità di una persona. Specchiare, soprattutto nella forma verbale riflessiva, è un modo per “mostrare al mondo”, per conoscere se stessi e poi rivolgersi al mondo.
E intorno al campo semantico del vedere ruota l’intera narrazione. Una biografia scritta nella forma di un parlare rivolto alla stessa Tina, come un’amica prima ancora che come personaggio storico. È una scelta narrativa assunta per altro giocoforza perchè Tina Modotti non ha lasciato pagine di diario.
Emigrante friulana, nel 1913 Tina approda a San Francisco. Ma l’autrice lascia appena intendere ciò che ha vissuto in quei suoi primi 18 anni: “prima sartina poi modista” contivando un sogno. Perché non è una storia di emigrazione quella che Cinzia Ghigliano racconta, ma storia di una donna battagliera in difesa della propria libertà e della propria dignità di persona.

L’arte è il contesto entro cui si muove questa lotta. La fotografia lo strumento. Lo specchio la pagina su cui è scritto questo percorso. Lo sguardo passa attraverso l’immagine del corpo. Ne ha precisa consapevolezza Tina sia quando risponde all’annuncio “cercasi bellezza italiana”, sia quando lascia libera la sensualità del suo corpo nei rapporti con vari esponenti della cultura mai però mercificandolo.
Teatro, cinema: è evidente il ricorso alla fisicità, laddove appunto Tina “parla con occhi e corpo, sguardi e movenze”. Infine l’approdo alla fotografia in cui la sua “voce” si percepisce negli scatti in un intrecciarsi di tecniche espressive che trova conferma nella scelta di Cinzia Ghigliano di raccontare attraverso immagini.
Una sorta di graphic novel delicato e discreto anche dove poteva farsi irruente e duro quando parla dei soggetti preferiti da Tina, della sua “fotografia sociale”, del suo impegno politico in un Messico tormentato. Un impegno che la Modotti ha pagato personalmente.
Perché “Lo specchio di Tina” è il disvelarsi di un animo femminile che con la stessa sensibilità si avvicina ai sentimenti privati come alle problematiche sociali. Per questo il disegno dell’autrice cerca un’empatia col lettore, lasciando alle pagine successive firmate da Rosa Carnevale il compito di un inquadramento storico e critico della produzione di Tina Modotti.

 

LO SPECCHIO DI TINA
di Cinzia Ghigliano
Contrasto
19,90 euro

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