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Giovedì 25 aprile 2024

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Colombe e uova di Pasqua: danni per i pasticcieri piemontesi

La Confartigianato Piemonte conta in 40 milioni di euro i mancati introiti per le 1.618 pasticcerie piemontesi, anche se i supermercati possono venderle

La Guida - Colombe e uova di Pasqua: danni per i pasticcieri piemontesi

Cuneo – Il blocco alla vendita di colombe, uova e dolci tipici pasquali da parte delle pasticcerie causa in Piemonte perdite per 40 milioni di euro in un mese. Mancati introiti per le 1.618 pasticcerie e gelaterie, di cui 1.200 sono imprese artigiane, in cui lavorano 4.780 addetti, un settore caratterizzato da un’elevata vocazione artigianale, con circa 1.200 imprese artigiane, che si stima rappresentino il 76,4% del comparto. Sono i dati confermati da Confartigianato che ha stimato in Piemonte 34 milioni di euro la perdita di fatturato nel mese di aprile, concentrato nelle mancate vendite dei dolci legati alla ricorrenza di Pasqua, e ai mancati ricavi si aggiunge la perdita, valutabile in 7 milioni di euro, determinato dal deperimento di parte delle materie prime acquistate prima del lockdown in previsione della produzione per il periodo pasquale e dal parziale utilizzo legato all’imprevista chiusura resa necessaria per limitare i contagi da Covid-19.

Ma Confartigianato protesta anche per la chiusura che è solo per i piccoli e non per i grandi e perché le imprese artigiane di pasticceria, obbligate alla chiusura, non possono vendere i loro prodotti nemmeno attraverso la modalità di asporto che è consentita invece ad altre attività: “Lo stop alla produzione e vendita delle pasticcerie rappresenta un’assurda discriminazione rispetto ai negozi e alla grande distribuzione, ai quali è invece permessa la commercializzazione di prodotti dolciari. Siamo i primi a rispettare le regole per difendere la salute dei cittadini  – afferma Alessandro Del Trotti, referente produttori dolciari di Confartigianato Piemonte – Ma non accettiamo un’interpretazione della norma che si traduce in una palese e assurda penalizzazione delle nostre produzioni, a vantaggio di altre tipologie di prodotti di pasticceria. Così si colpiscono le nostre aziende e si nega libertà di scelta ai consumatori”

Il presidente regionale Giorgio Felici chiede erogazione di credito per le imprese per garantire i posti di lavoro, rinvio delle scadenze fiscali di aprile e ammortizzatori sociali per micro e piccole imprese.

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