La Guida - L'informazione quotidiana in Cuneo e provincia

Sabato 20 aprile 2024

Accedi a LaGuida.it per leggere il giornale completo.

Non hai un accesso? Abbonati facilmente qui.

Perché in Italia ci sono così tanti morti?

Nessuno ha dato finora una risposta univoca e certa, ed è probabile che ci siano diverse concause

La Guida - Perché in Italia ci sono così tanti morti?

Perché in Italia ci sono così tanti morti?

Il numero di morti in Italia è in assoluto elevatissimo (ad oggi 3.405 casi), ma lo è anche in rapporto al numero di contagi: attualmente è l’8,2%, mentre a livello mondiale (Italia esclusa) la percentuale è del 3,3%. Come si spiega questa differenza?
Nessuno ha dato finora una risposta univoca e certa, ed è probabile che ci siano diverse concause.
La prima è legata banalmente alla correttezza dei dati trasmessi dalle singole nazioni: in alcuni casi, ad esempio in Iran, c’è il sospetto che i dati ufficiali nascondano il dato reale.
La seconda è legata alla diversa modalità di conteggiare i decessi: in alcuni stati si distinguono i morti “per” coronavirus dai morti “con” coronavirus, anche se non è certamente facile diagnosticare la causa effettiva di decesso in un paziente che ha diverse patologie, come succede nella maggioranza dei casi.
La terza è legata ad una disomogeneità nelle modalità di rilevare il numero di contagi: in Italia, ad esempio, il numero di tamponi è notevolmente inferiore a quelli effettuati in Cina, e pertanto anche i contagi “rilevati” diminuiscono rispetto al totale. La scarsa quantità di test effettuati incide negativamente, però, sulla possibilità di impedire che gli asintomatici trasmettano il virus e questo potrebbe, se non vanificare, sicuramente diminuire l’efficacia delle misure di contenimento in atto.
La quarta è legata all’età media della popolazione: l’Italia ha una popolazione decisamente più anziana rispetto alle altre nazioni, e questo incide sensibilmente sulla percentuale totale, considerato che la mortalità negli anziani è notevolmente maggiore.
La quinta è la più terribile, e si spera che non sia vera: la possibilità che in certe zone d’Italia, in particolare in alcune aree della Lombardia (dove la percentuale è ancora maggiore, circa l’11%, mentre in Piemonte è al 6,6%), le strutture sanitarie non siano più in grado di fornire un’assistenza medica adeguata ai pazienti più difficili (in tabella la percentuale di decessi suddivisa per Regioni).

In base ai dati della Protezione Civile del 18 marzo
Leggimi la notizia!

La Guida - testata d’informazione in Cuneo e provincia

Direttore responsabile Ezio Bernardi / Editrice LGEditoriale s.r.l. / Concessionaria per la pubblicità Media L.G. s.r.l.

Sede legale: via Antonio Bono, 5 - 12100 Cuneo / 0171 447111 / info@laguida.it / C.F. e P.IVA: 03505070049
Aut. Tribunale di Cuneo del 31-05-1948 n.12. Iscrizione ROC n. 23765 del 26-08-2013

La Guida percepisce i contributi pubblici all’editoria previsti dalle leggi nazionali e regionali.
La Guida, tramite la Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Privacy Policy Amministrazione trasparente