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Sabato 20 aprile 2024

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Approvato il decreto da 25 miliardi: 10 miliardi per il lavoro, 3,5 in più per la sanità

Tra le misure soldi per la cassa integrazione in deroga estesa anche a chi ha un solo dipendente, 3 miliardi per autonomi e liberi professionisti, congedo parentale di 15 giorni e voucher baby sitter

La Guida - Approvato il decreto da 25 miliardi: 10 miliardi per il lavoro, 3,5 in più per la sanità

Milano – Il consiglio dei ministri ha approvato nel primo pomeriggio di oggi, lunedì 16 marzo, il decreto “Cura Italia” contenente le misure economiche per fronteggiare la prima fase dell’emergenza coronavirus.

“Mettiamo in campo 25 miliardi di denaro fresco – ha detto il premier, Giuseppe Conte presentando le misure – e attiviamo flussi per 350 miliardi: è una manovra economica poderosa”.

Tra gli interventi più rilevanti messi in campo ci sono il finanziamento aggiuntivo di 3,5 miliardi per il sistema sanitario nazionale e la Protezione civile e i 10 miliardi sono destinati al sostegno all’occupazione e alla difesa del reddito “affinché nessuno perda il posto di lavoro a causa del coronavirus” come ha sottolineato il ministro Gualteri: nello specifico 1,3 miliardi sono destinati al fondo di integrazione salariale e 3,3 miliardi per la cassa integrazione in deroga che sarà aperta anche alle aziende con un solo dipendente. Circa 3 miliardi sono destinati ad autonomi e liberi professionisti a tutela del periodi di inattività, oltre alla sospensione dei contributi previdenziali per queste categoria. Prevista la copertura “di tutti i lavoratori autonomi, stagionali e di altre forme con un assegno di 600 euro per il mese di marzo”. Per i lavoratori in quarantena confermato il computo del periodo di astensione dal lavoro.

Come già annunciato, il congedo parentale straordinario pari al 50% della retribuzione è esteso a 15 giorni e in alternativa è istituito il voucher baby sitter da 600 euro (1,6 miliardi stanziati con un bonus ulteriore “speciale” per il personale sanitario) con figli minorenni a casa da scuola per l’emergenza. Queste misure non hanno limite di età per famiglie con un disabile.

Estesi a 12 giorni i permessi per la legge 104 nel periodo marzo-aprile (500 milioni stanziati). I licenziamenti, per le procedure dal 23 febbraio in avanti, saranno congelati.

Sospese le rate di mutui per la prima casa per chi non riceve lo stipendio in questo mese e prestiti. Gli obblighi di versamento di tributi e contributi vengono differiti al 31 maggio “per le imprese che fatturano fino a 2 milioni” e anche oltre questo limite per le filiere colpite direttamente dalla crisi.

Infine misure sono previste per le categorie colpite direttamente dalla crisi, integrazione salariale per chi sta perdendo il lavoro.

Nel mese di aprile sono previste nuove misure, che per il presidente del consiglio Conte dovrebbero contenere un piano di “investimenti ingenti, semplificazione e riduzione delle tasse” e dovrebbero essere finanziate anche con le risorse che saranno stanziate dall’Europa.

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