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Martedì 19 marzo 2024

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Emergenza imprese, bisogna tornare alla normalità

Confcommercio Cuneo divulga i danni dell'"effetto Covid19" sull'economia locale e lancia l'allarme

La Guida - Emergenza imprese, bisogna tornare alla normalità

Cuneo – “Le imprese hanno bisogno di buone notizie”, ha detto il presidente di Confcommercio Cuneo Luca Chiapella a conclusione della conferenza stampa organizzata per rendere noti gli effetti dell’emergenza Coronavirus sull’imprenditoria locale.

“La comunicazione sbagliata che ha investito l’Italia negli scorsi giorni ha già creato enormi danni al tessuto imprenditoriale locale. Turismo e intrattenimento risultano i settori più colpiti a causa della chiusura dei locali e delle numerose disdette. Il commercio, che già attraversava un momento delicato, registra un calo allarmante”. Proprio per questo Confcommercio Cuneo costituirà un tavolo di lavoro per far fronte all’emergenza imprenditoriale che riguarda quasi tutti i settori rappresentati dall’associazione. Gli unici dati positivi sono  registrati da farmacie e negozi di igiene della persona e della casa. Anche il commercio alimentare segna un temporaneo aumento (+10%), a causa degli assalti ai generi di prima necessità avvenuti negli scorsi giorni.

“Sappiamo che la situazione non è risolvibile a livello locale, per questo la nostra azione avrà un seguito regionale e nazionale. Comprendiamo l’importanza delle disposizioni sanitarie, ma lunedì le scuole devono riaprire, per dare un segnale di ritorno alla normalità. Rischiamo di cancellare in pochi giorni sforzi e investimenti che hanno fatto crescere il nostro territorio nell’arco di anni”.

“Saranno necessari due piani Marshall”, ha aggiunto Luigi Barbero, presidente dell’Atl Langhe Monferrato Roero. “Uno per sostenere le imprese di medie e piccole dimensioni durante l’emergenza, l’altro per rilanciare al più presto il territorio, soprattutto in chiave turistica, sperando che al rapido crollo segua una veloce ripresa. Proprio per questo gioca un ruolo fondamentale la comunicazione, e lo dimostra il fatto che in provincia di Cuneo non ci sono casi d’infezione ma gli alberghi sono vuoti”.

“Comunicazione allarmistica e gestione caotica dell’evento hanno creato enormi danni”, ha detto Mauro Bernardi, presidente dell’Atl del Cuneese. “Stavamo vivendo una stagione sciistica meravigliosa: innevamento naturale e giornate stupende. Nel giro di una settimana le strutture ricettive hanno registrato un calo del 70%. Dobbiamo far ripartire i sistemi economici, ma abbiamo anche bisogno di messaggi di fiducia e positività”.

I numeri
Tra i settori più colpiti dall’emergenza Coronavirus il turismo (turismo d’affari, strutture ricettive e organizzatori di eventi), con un calo tra il 70 e il 90% in provincia di Cuneo; la somministrazione, con bar e ristoranti che si sono visti dimezzare le prenotazioni (-50%), e le discoteche che non hanno potuto aprire per tutta la settimana registrando così un -100%. Saldo negativo anche per le vendite in ambito ambulante (alimentare e non) e per l’extra alimentare.
Introiti in aumento invece per il commercio alimentare (+10%), le farmacie (+15%) e i prodotti per la cura della casa e della persona (+20%).

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