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Venerdì 26 aprile 2024

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Un anno e mezzo per il socio litigioso de La Baita di Limone

Lesioni, esercizio arbitrario delle proprie ragioni e stalking nei confronti dei due ex soci del locale ai piedi degli impianti di risalita

La Guida - Un anno e mezzo per il socio litigioso de La Baita di Limone

Limone Piemonte – Si è concluso al Tribunale di Cuneo il processo ad A.S., signore ligure accusato di vari reati dai due ex soci con cui aveva preso in gestione nel 2013 il locale La Baita, situato ai piedi degli impianti di risalita di Limone Piemonte. Le imputazioni erano tante, a partire dall’esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose, le lesioni personali, la violenza privata, la violazione di domicilio, il furto, l’appropriazione indebita e lo stalking. I fatti risalgono al dicembre del 2013 quando, dopo i lavori di ristrutturazione, i tre aprirono il locale nel primo fine settimana di apertura degli impianti. A.S. aveva accusato i due soci, marito e moglie anch’essi liguri, di aver sottratto dei soldi dalla cassa. Nella lite che seguì A.S. sferrò un pugno in faccai al socio rompendogli il naso e mandando in frantumi anche parte dell’arredo del locale. Marito e moglie chiusero l’uomo fuori dal locale e lui per rientrare danneggiò la porta d’ingresso. In seguito le accuse si estesero anche alla violazione di domicilio, perchè fino a quando A.S. non ricevette la notifica di esclusione dalla società, si recò a lavorare per due fine settimana utilizzando il barbecue posto nel dehor del locale, al furto di una motoslitta che i tre avevano acquistato per il locale e all’appropriazione indebita di un’autovettura che A.S. , per conto della socia, aveva portato ad un autosalone affinchè fosse venduta. L’uomo era anche accusato di aver molestato e minacciato la coppia, tanto che nei suoi confronti era stata emessa un’ordinanza restrittiva che lui avrebbe violato in più occasioni e che gli sarebbero valse l’accusa di stalking. L’accusa aveva chiesto una condanna a 3 anni di reclusione, mentre il giudice lo ha condannato ad 1 anno e 6 mesi riconoscendolo colpevolo solo delle lesioni, dell’esercizio arbitrario delle proprie ragioni e dello stalking.

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