Mondovì – Con l’udienza di ieri (giovedì 23 gennaio) al Tribunale di Cuneo si è chiuso l’ultimo capitolo del processo per frode in pubblica fornitura a carico di T. C., contabile della Xfuel, l’azienda abruzzese che si era aggiudicata l’appalto della Società Autostrade per la fornitura di gasolio da riscaldamento ai caselli autostradali e alle caserme di Polizia Stradale lungo tutte le tratte di sua competenza.
Dalle indagini emerse che l’azienda comprava il gasolio a un prezzo e lo rivendeva sottocosto semplicemente perché non lo consegnava tutto e rivendeva in nero la parte che tratteneva per sé. Per riuscire nell’intento alla X Fuel avevano anche manomesso i dispositivi elettronici di misurazione delle erogazioni. Scoperta la frode nel 2012, in 11 finirono in manette, dall’amministratore agli autisti che effettuavano i trasporti, e patteggiarono tutti tranne appunto il contabile che è adesso a processo a Cuneo.
“Un’attività seriale organizzata, un’oliata macchina per truffare la pubblica amministrazione – ha detto in aula il pubblico ministero Alessandro Borgotallo -; giustificavano la vendita sottocosto perché Società Autostrade era un buon cliente, mentre in realtà rivendevano ad altri il gasolio su cui facevano la cresta”.
A carico del contabile gli inquirenti hanno raccolto numerose intercettazioni telefoniche che dimostrebbero il pieno coinvolgimento nella frode; per lui l’accusa ha chiesto una condanna a due anni e quattro mesi di reclusione e alla pena pecuniaria di 6.000 euro.
Alla richiesta di condanna si è associata anche Società Autostrade che ha chiesto un risarcimento di 23.000 euro. La difesa di T. C. ha invece contestato l’implicazione del contabile che nel contrattare con molta precisione acquisto e vendita del carburante avrebbe dimostrato solo di voler fare gli interessi del datore di lavoro. Il giudice Massimo Scarabello ha rinviato l’udienza al 20 febbraio per la sentenza.
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