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Martedì 16 aprile 2024

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Arrestato per ‘ndrangheta, si dimette l’assessore regionale Roberto Rosso

L'esponente torinese del centrodestra è accusato per il reato di scambio elettorale politico-mafioso

La Guida - Arrestato per ‘ndrangheta, si dimette l’assessore regionale Roberto Rosso

Torino – Non si è ancora spenta l’eco del duro colpo inferto alla ‘ndrangheta in Calabria e in altre aree del Paese, ed ecco giungere un’altra notizia che riguarda questa criminalità organizzata e scuote anche il Piemonte, ai più alti livelli istituzionali: nella retata condotta nella mattinata di oggi (venerdì 20 dicembre) dalla Guardia di Finanza di Torino secondo quanto disposto dalla Direzione distrettuale antimafia, tra le otto persone arrestate c’è anche l’assessore regionale Roberto Rosso (con delega ai Diritti civili, già parlamentare di Forza Italia e candidato sindaco di Torino, oggi in Fratelli d’Italia). L’assessore si è dimesso nella mattinata, dimissioni subito accolte dal governatore Alberto Cirio.
L’operazione riguarda soggetti legati alla ‘ndrangheta e residenti nel torinese; tra le condotte illecite contestate, oltre all’associazione per delinquere di stampo mafioso e reati fiscali per 16 milioni di euro, c’è anche il reato di scambio elettorale politico-mafioso. Proprio per questo motivo, e con riferimento specifico alle elezioni regionali della primavera scorsa, è scattato il provvedimento restrittivo nei confronti di Rosso.
Le reazioni politiche non si sono fatte attendere: il gruppo consiliare del Pd ha chiesto un’informativa in aula da parte del presidente della Regione la la convocazione della commissione legalità.
Parole determinate anche dallo stesso Cirio: “Sono allibito per quanto accaduto. Un’accusa di questo tipo è la peggiore per chi vuole rappresentare le istituzioni ed è totalmente incompatibile con il nostro modo di vedere la vita e l’impegno politico. Per questo ci auguriamo che Roberto Rosso possa dimostrare quanto prima la sua totale estraneità ai fatti e confidiamo pienamente nel lavoro della magistratura”.
“Come governo regionale – aggiunge Cirio – non possiamo accettare che esista alcuna ombra e più che mai su un tema come quello della lotta alla mafia e alla criminalità, che sono per noi un principio irrinunciabile e per il quale abbiamo voluto costituire per la prima volta in Piemonte una specifica Commissione permanente sulla Legalità. La mafia è il nemico, il male assoluto. E questo deve averlo ben chiaro chiunque voglia governare con me il Piemonte”.
Roberto Rosso (classe 1960, nato a Casale Monferrato e residente nel vercellese) fin da giovanissimo si è dedicato alla politica: a 19 anni fu eletto consigliere comunale a Trino (Vercelli, suo paese d’origine) con la Democrazia Cristiana, di cui divenne anche vicesegretario regionale. Nel 1994 ha aderito a Forza Italia, di cui è stato parlamentare per sei legislature, fino al 2013; ha avuto anche incarichi di governo, come sottosegretario. È attualmente capogruppo di Fratelli d’Italia al Comune di Torino e vicesindaco di Trino. A fine maggio, alle elezioni regionali, ha ottenuto quasi 5.000 preferenze.

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