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Venerdì 19 aprile 2024

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Accoltellò un operaio in officina, condannato a dieci anni

Titolare di una ditta di autoriparazione a Salmour dovrà anche pagare 50.000 euro alla parte lesa

La Guida - Accoltellò un operaio in officina, condannato a dieci anni

Salmour – Si è concluso con una condanna a dieci anni di reclusione il processo a G. S. 63enne titolare di una ditta di autoriparazioni di Salmour, che lo scorso 8 maggio aveva accoltellato al collo un proprio dipendente, 47enne di origine rumena residente a Cherasco, e provando poi a colpirlo ancora con una spranga. Un gesto violento avvenuto in seguito a una banale discussione in cui il dipendente avrebbe preso in giro il datore di lavoro per i troppi soldi che aveva. Oggi in aula è stato ascoltato il dott. Enrico Bessone, psichiatra consulente dell’accusa, il quale ha riferito che l’imputato covava un forte risentimento perché si sentiva svalutato dalla famiglia. G. S. aveva smesso di lavorare nell’officina nel 2013, in un certo periodo sostituito proprio da quell’operaio contro cui si è scatenata la sua violenza. Sarebbe stato G. S. a riferire allo psichiatra della sua intenzione di farla pagare a quell’operaio che lo prendeva in giro dicendogli “tu hai i soldi, non hai bisogno di lavorare”. Un uomo che il perito ha definito “con un lieve deficit intellettivo, non tale però da pregiudiarne la capacità di intendere e di volere”. Proprio in base a queste risultanze, il procuratore capo Onelio Dodero ha chiesto la condanna a dieci anni di reclusione per tentato omicidio. L’avvocato Pier Carlo Botto, difensore dell’imputato, ha invece chiesto la derubricazione del reato in lesioni gravissime e ha ribadito la richiesta di concessione degli arresti domiciliari. Il collegio ha condannato l’uomo a dieci anni di reclusione con una provvisionale immediatamente esecutiva a favore della parte civile costituita in giudizio di 50.000 euro e danni da liquidare in sede civile. I giudici si sono invece riservati la decisione in merito alla concessione degli arresti domiciliari.

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