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Mercoledì 24 aprile 2024

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Processo per un incidente mortale avvenuto tre anni fa a Revello

Azienda specializzata in raccolta rifiuti, un operaio fu travolto da un carrello elevatore guidato da un operaio non abilitato

La Guida - Processo per un incidente mortale avvenuto tre anni fa a Revello

Revello – È in corso al tribunale di Cuneo il processo per omicidio colposo in cui sono imputati F. M. e A. M., rispettivamente presidente del consiglio di amministrazione e datore di lavoro della ditta Energeticambiente di Revello, specializzata nella raccolta rifiuti. Il pomeriggio del 18 ottobre 2016, all’interno del cantiere di Revello, E. B. stava trasportando insieme a un collega alcuni cassonetti da rottamare in un’area dove sarebbero stati poi caricati e portati via. E. B. era salito sulle forche del carrello elevatore per sistemare il cassonetto da spostare. Era un tratto in discesa del piazzale e il carrello elevatore frenava lentamente; E. B. perse l’equilibrio e venne travolto. Al presidente dell’azienda F. M. l’accusa contesta una carenza nella documentazione relativa alla valutazione del rischio; al datore di lavoro A. M. viene contestato di non aver organizzato il lavoro all’interno del cantiere. Ha patteggiato la pena l’operaio che quel giorno era alla guida del carrello che travolse E. B.; oggi (lunedì 16 dicembre) in aula sono stati ascoltati i colleghi della vittima che quel giorno era in cantiere.
Dalle testimonianze è emerso che in quel cantiere c’era una sola persona abilitata alla guida del carrello elevatore ma che quando era assente anche altri lo utilizzavano per spostare cassonetti da una parte all’altra del piazzale. I. B., operaio incaricato della mansione, quel giorno era a Saluzzo per un lavoro.
“Le chiavi erano conservate sul quadro del carrello”, ha riferito l’operaio oggi in aula. “Spesso non partiva perché aveva la batteria scarica se restava fermo per un periodo lungo. Per frenare occorreva pigiare con molto forza e a lungo. Io non avevo usato altri carrelli, so che quello funzionava così. Quando non c’ero io anche altri lo usavano. Lo so perché lo trovavo parcheggiato in posti diversi da dove l’avevo messo io”.
Lo stesso operaio che quel giorno era alla guida del carrello, chiamato a testimoniare in aula, ha dichiarato di non aver fatto alcun corso: “No, nessuno mi ha insegnato, ho imparato quando lavoravo per un’altra ditta. Al carrello non funzionavano i freni e me ne sono accorto il giorno dell’incidente. Era su un tratto in discesa e non si è fermato. B. era in piedi sulle forche e ha perso l’equilibrio”.
Il processo proseguirà il 20 gennaio con la deposizione dei tecnici dello Spresal.

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