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Mercoledì 24 aprile 2024

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Omicidio di Entracque, in aula la ricostruzione dei Carabinieri

Al processo, il primo intervento dei militari chiamati dai familiari dell'agricoltore ritrovato senza vita

La Guida - Omicidio di Entracque, in aula la ricostruzione dei Carabinieri

Entracque – Nuova udienza in corte d’assise a Cuneo per l’omicidio di Angelo Giordana, 76 anni, agricoltore cuneese residente a Entracque, in cui sono imputati i suoi vicini di casa S. G. e O. A.
Nella mattinata di oggi (martedì 22 ottobre) l’accusa ha ascoltato due Carabinieri che erano intervenuti sul luogo in seguito alla chiamata dei familiari della vittima, il consulente scientifico del centro antidoping di Roma in merito alle analisi eseguite sulle numerose tracce di sangue rinvenute sulla scena del delitto e la sorella di S. G.
I militari hanno ripercorso con la memoria quello che videro la sera del 20 gennaio 2017, quando arrivarono a Tetto Dietro Colletto in frazione Trinità di Entracque e trovarono il corpo della vittima riverso a terra nudo, morto assiderato da qualche giorno. I Carabinieri hanno anche riferito degli accertamenti da loro svolti nell’indagine. “Quando sono arrivato – ha riferito il maresciallo Riccobene – ho visto numerosissime tracce di sangue. Una macchia molto grande di sangue ormai secco si trovava ai piedi di una scala in pietra che conduceva a un magazzino. A due metri di distanza c’era un bastone di 90 cm circa a terra. Poco più in là un fazzoletto intriso di sangue”.
La porta che conduceva al locale dove è stato ritrovato il corpo, ha riferito il maresciallo, era bloccata da un oggetto all’interno e si poteva aprire solo per 40 cm; si poteva comunque intravedere a terra il corpo della vittima. La stanza del ritrovamento era collegata a un altro ambiente e a una lavanderia che aveva una porta che dava sullo stesso cortile. “Quella porta era chiusa – ha detto il Carabiniere – e mancando la maniglia sul lato esterno, non abbiamo potuto aprirla”.
Il consulente dott. Paolo Garofano ha riferito in merito agli esami svolti sui moltissimi reperti di sangue trovati sul posto: “Abbiamo analizzato circa 182 tracce di sangue, quasi 3.600 porzioni di Dna, un lavoro importante di quasi cinque mesi”. Dalle analisi è emerso che tutte le tracce di sangue nella stanza del ritrovamento appartenevano alla vittima e che erano quasi tutte da gocciolamento. Nella stalla hanno trovato il portafogli alcuni indumenti e i pantaloni con il cellulare in una tasca.

 

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