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Venerdì 19 aprile 2024

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Visto con voi: la nuova danza brasiliana a Torino

Il festival “TorinoDanza” ha proposto “Inoah”, l’energetico lavoro del Grupo de Rua diretto da Bruno Beltrão

La Guida - Visto con voi: la nuova danza brasiliana a Torino

Torino – Trattando del Brasile spesso si finisce o per parlare di calcio, carnevale, spiagge e bellezze naturali oppure delle gravi tensioni sociali, economiche, politiche e ambientali che lo caratterizzano. Si dimentica che questo Paese così grande e disomogeneo è – soprattutto oggi – anche uno straordinario laboratorio artistico. Lo dimostra, ad esempio, l’ottima salute della musica brasiliana, caratterizzata da un meticciato stilistico e da un gusto per la sperimentazione inusuali in scene musicali decisamente più conosciute.
Anche il teatro e la danza vivono, però, momenti di grande creatività, ma per ovvi motivi è più difficile venirne a conoscenza. Benemerito risulta, quindi, l’arrivo del Grupo de Rua al festival “TorinoDanza”. Celebrata formazione dell’area di Rio diretta dal coreografo Bruno Beltrão, ha presentato al Teatro Astra di Torino (28-29 settembre) lo spettacolo “Inoah”, termine che in lingua Tupi significa “erba alta” ma indica anche la località quasi di campagna dove si trova la sala prove in cui è nato il lavoro: un seminterrato con finestre sulla parte superiore delle pareti, da cui entra – in tutte le sue variazioni – la luce esterna e che è stato ricostruito sul palcoscenico.  In questo luogo, in una penombra illuminata dal bravo Renato Machado, si muovono dieci fantastici danzatori, che sottopongono il linguaggio della street dance a frammentazioni, rallentamenti e ricomposizioni secondo uno stile tanto energico (e iper-virtuosistico) quanto raffinato, fondendolo di fatto con la danza contemporanea. Aiutato dalla colonna sonora di Felipe Storino, che alterna rumore, pause, ritmo e aperture sonore di grande respiro secondo un crescendo coinvolgente, “Inoah” racconta le inquietudini non solo del Brasile di oggi ma più universalmente del nostro mondo segnato dal dramma delle migrazioni forzate di troppi esseri umani. In bilico tra dolore, lotta e rifiuto della rassegnazione, uno spettacolo davvero mozzafiato.

Per i prossimi appuntamenti del festival diretto da Anna Cremonini, il sito www.torinodanzafestival.it offre tutte le informazioni. Decisamente da non perdere è, però, l’ultimo spettacolo in programma: “Kamuyot”, una coreografia creata da una delle massime figure della danza contemporanea, l’israeliano Ohad Naharin (sì, quello del metodo Gaga). In scena ci sono i ballerini più giovani della prestigiosa Batsheva Dance Company di Tel Aviv, protagonisti di uno spettacolo interattivo con il pubblico seduto tutto attorno allo spazio scenico (Fonderie Limone, Moncalieri, 25-26 ottobre).

 

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