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Giovedì 28 marzo 2024

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Una mostra di Federigo Sclopis per la riapertura del Filatoio

L'inaugurazione domenica 14 aprile alle 17, ospite d’onore il critico Vittorio Sgarbi

La Guida - Una mostra di Federigo Sclopis per la riapertura del Filatoio

 

Caraglio -Domenica 14 aprile riapre il Filatoio. E lo fa con un’inaugurazione in grande stile e con un ospite d’eccezione: Vittorio Sgarbi.
Alle 17 il celebre critico d’arte ferrarese sarà presente all’apertura della mostra “Amarcord piemontese: emozioni e incantesimi nell’opera di Federigo Sclopis”.
Nel novantesimo anniversario della nascita dell’artista (Torino, 14 aprile 1929 – 18 maggio 1996), la Fondazione Filatoio Rosso ha pensato di proporre un omaggio attraverso l’esposizione di un nucleo di 60 lavori inediti dell’artista torinese, date in comodato al Filatoio da parte della moglie Marie Josée Sclopis Todescato.
Le opere sono dedicate prevalentemente ai protagonisti di un’umanità di provincia, in particolare quella cuneese, apprezzata da Sclopis e da sua moglie durante i soggiorni in Valle Grana o a Dronero, paese da cui proveniva la madre. Un mondo semplice e autentico che traspare anche nei quadri che celebrano i riti paesani, fra cui “La Banda” e “La processione” o il ciclo delle “Osterie”.
Il catalogo della mostra, stampato da “Il Pennino” editore e curato da Ivana Mulatero con la collaborazione di Albina Malerba e del Centro di Studi Piemontesi, sarà il primo studio dedicato all’opera completa di questo pittore.
Semplice, ma pittoricamente ricco e complesso, il poetico “piccolo mondo antico” di Sclopis è composto da pastori intabarrati, spose rubizze, ostesse gioviali e frati paciosi, mirabolanti figurine di una scena venata di sottile umorismo e lieve malinconia.
Per i visitatori del Filatoio, Federigo Sclopis sarà una clamorosa scoperta perché questo artista, singolare per vicende personali e per la sua pittura, è certamente tra i più “eccentrici” protagonisti dell’arte italiana nel secondo Novecento, con la quale si è misurato per tutta la vita in un totale autodidattismo, traendo la cultura anche dalle radici della sua nobile e illustre famiglia piemontese che ha dato i natali a figure di spicco come il disegnatore e incisore all’acquaforte, Ignazio Sclopis del Borgo (1727-1793), vedutista topografo del re Vittorio Amedeo III.
La mostra sarà visitabile dal giovedì al sabato dalle 14.30 alle 19 e la domenica e i festivi dalle 10 alle 19.

Vittorio Sgarbi

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